New Horizons fa le foto a Plutone Le vedremo (forse) tra un anno

L’app che segue la navigazione di New Horizons ci ha detto che, alle 13:49 italiane, la sonda della NASA ha sfiorato Plutone, il pianetino che orbita all’estrema periferia del Sistema Solare. Per ora, tuttavia, nessuna foto su Instagram. Solo stanotte sapremo se la ragazza ha superato felicemente il momento fatidico - e continuerà dunque il suo percorso nello spazio profondo - o se il suo viaggio di 9 anni e mezzo si concluderà nel luogo da cui ci ha inviato l’ultimo segnale: a 12.500 chilometri dal pianeta, dove è passata a una velocità di quasi 50mila chilometri all'ora.
Un semplice calcolo ci permette di capire quanto tempo - molto poco - la macchina fotografica abbia avuto per riprendere il suo soggetto dalla distanza minima: se ha viaggiato a 50mila km/h vuol dire che mezz'ora prima e mezz'ora dopo il rendez-vous si sarà trovata a un po’ più di due volte (l’ipotenusa rispetto all’altezza) 12.500 chilometri, ossia a 25-30mila chilometri, mentre un quarto d’ora - prima e dopo - lo fissava da 18mila chilometri circa. In quest’ultima mezz'ora ha potuto scattare le più nitide foto che mai essere umano abbia avuto a disposizione della superficie di Plutone. Nel caso in cui voleste averne un’anticipazione cliccate qui. Cosa sappiamo adesso che non sapevamo prima del minipianeta? Che il suo diametro misura 2.370 chilometri (moltiplicato per Pi Greco dà una circonferenza di 8.572 chilometri, poco più di un quinto del nostro equatore); che ha in tutto cinque satelliti, il più grande dei quali, Caronte, ha un diametro di 1.208 chilometri (la metà di quello del genitore), al cui confronto Hydra e Nix sembrano ancora dei bambini coi loro 45 e 43 chilometri rispettivamente, la distanza fra Bergamo e Milano e fra Bergamo e Monza. I rimanenti due, Kerberos e Styx, non si riescono nemmeno a misurare tanto sono piccoli. A quella velocità si rischia anche che gli scatti vengano mossi.
[La reazione del team New Horizons quando la sonda ha "sfiorato" Plutone]
A questo punto emergono i veri problemi per New Horizons che, se vuole evitare l’abbraccio fatale del re degli Inferi (Plutone, appunto, ma tutta l’onomastica relativa tiene presente la mitologia infernale) dovrà evitare di entrare nella sua orbita. Una volta presa non disporrebbe infatti dell’energia necessaria a divincolarsi. Nella progettazione la Nasa ha infatti privilegiato la leggerezza e la velocità a scapito della capacità dei serbatoi di carburante: che arrivi il prima possibile, poi si vedrà. New Horizons ha assunto così le dimensioni di un pianoforte a mezzacoda con due metri di antenna per dialogare con la Terra. Per risparmiare energia è stato inoltre disposto che tutte le foto venissero prima prese e compresse e solo in un secondo tempo inviate alla NASA: un procedimento molto meno “costoso” della trasmissione dal vivo. Si tratta infatti di immagini molto pesanti che permetteranno di vedere con una nitidezza senza precedenti oggetti delle dimensioni di un campo da calcio. Sapendo che, sempre nell’ottica del risparmio di energia, le immagini verranno mandate a terra con la velocità di un vecchio modem, si capisce che i primi pixel cominceranno ad arrivare domani in serata, mentre il resto delle informazioni dobbiamo prepararci ad attenderle lungo diversi anni.
Un anno e mezzo solo per le foto scattate oggi tra l’una e mezzo e le due italiane. Sempre che lo smog plutoniano non faccia danni. Attorno al pianeta ruota infatti - secondo la NASA - una nube di polveri e detriti spaziali che, se dovessero impattare la fotocamera montata sul pianoforte o anche solo la sua antenna, potrebbero mandare fuori uso l’intera apparecchiatura. Pare tuttavia che si tratti di un rischio piuttosto basso. Ma valgono anche alla periferia del sistema solare le famosi leggi 3 e 4 Murphy:
3. Se c'è una possibilità che diverse cose vadano male, quella che causa il danno maggiore sarà la prima a farlo.
4. Se si prevedono quattro possibili modi in cui qualcosa può andare male, e si prevengono, immediatamente se ne rivelerà un quinto.
Aspettiamo dunque stanotte (alle 3 circa italiane) per sapere come sono andate le cose lassù. O laggiù? Insomma, là, dalle parti di Plutone.