un malinteso

Nicole Berlusconi assolta dopo il blitz animalista nel maneggio di Mapello: nessuna calunnia nella denuncia sui cavalli

La segnalazione era partita dopo aver trovato animali in cattive condizioni: magri, con ferite e segni di sofferenza

Nicole Berlusconi assolta dopo il blitz animalista nel maneggio di Mapello: nessuna calunnia nella denuncia sui cavalli

Cosa dovrebbe pensare chi entra in un maneggio e si trova davanti cavalli visibilmente deperiti, magri, con segni sul corpo? Pensare che qualcuno li stia maltrattando è quasi automatico. Ed è da lì che nasce tutta la storia che ha portato Nicole Berlusconi in tribunale.

Una storia che ieri (giovedì 18 dicembre) si chiude con un’assoluzione dall’accusa di calunnia, mossa dai responsabili di un maneggio di Mapello dopo la denuncia che lei aveva presentato per le condizioni di alcuni cavalli.

Gli animali che lei aveva trovato in cattive condizioni non erano stati maltrattati, ma per i giudici la situazione poteva sembrare davvero grave a chiunque. E tanto è bastato per chiudere il processo.

La visita al maneggio 

Come ricostruisce il Corriere Bergamo, è aprile 2023 quando Nicole Berlusconi entra nel centro ippico Ca’ del Pianone, a Mapello. È lì come animalista e come presidente della onlus “Progetto Islander” – associazione che lotta proprio in difesa dei cavalli maltrattati o abbandonati – accompagnata da due veterinari.

Davanti a lei ci sono esemplari molto magri, alcuni con lesioni evidenti. Una scena che inevitabilmente fa scattare l’allarme. Parte con i video, poi chiama i carabinieri forestali, iniziando a muoversi contro il maneggio gestito dalla presidente Michaela Antali insieme al fratello Lorenzo.

Tumefazioni e ulcere 

I forestali arrivano, ma non scattano sequestri. Serve un controllo più approfondito. L’Ats interviene quindi pochi giorni dopo, il 17 aprile. Su circa 40 cavalli, due appaiono molto magri e altri cinque comunque in difficoltà. Ci sono anche tumefazioni, ulcere, segni sul corpo. Non è una fotografia rassicurante, e nemmeno per i veterinari è tutto chiaro subito.

Le spiegazioni che arrivano dopo

Solo con il passare dei giorni il quadro si completa. Il maneggio consegna documenti, cartelle cliniche, prove delle cure. Emergono patologie pregresse, cavalli salvati dal macello e inseriti in percorsi di recupero, visite veterinarie regolari, acquisti di fieno e foraggi. Alla fine l’Ats archivia tutto: non ci sono maltrattamenti.

Perché non è stata calunnia

Nonostante l’archiviazione, Nicole Berlusconi finisce a processo per calunnia. Ma il tribunale la assolve. Il motivo è semplice: per calunniare qualcuno bisogna sapere che è innocente. E qui, secondo giudice e pubblico ministero, non era così.

Quello che Berlusconi ha visto poteva ingannare chiunque. Anche l’Ats, del resto, ha avuto bisogno di tempo per capire davvero cosa stesse succedendo.

Il risarcimento da 20 mila euro

C’è però un altro capitolo. Per il blitz, i video e i post sui social, i fratelli Antali avevano denunciato Berlusconi per diffamazione e violazione della privacy. La vicenda si è chiusa con un accordo: 10 mila euro a testa, 20 mila euro in totale. Un buon compresso, considerando che chiedevano molto di più e raccontano di aver perso clienti al proprio maneggio.