Nike addio, alle maglie europee ora ci penserà la spagnola Joma
La domanda, tra gli appassionati nerazzurri, sorge spontanea ogni estate: come sarà la maglia dell’Atalanta? In particolare questa stagione, con il ritorno in Europa. Per scoprire le nuove divise ufficiali sarà necessario aspettare ancora qualche giorno, ma aumenta la curiosità e in attesa delle prime immagini c’è già una certezza: lo sponsor tecnico sarà la Joma.
L’azienda spagnola è leader di mercato nella penisola iberica, è stata fondata a Toledo nel 1965 e distribuisce i suoi prodotti in settanta Paesi del mondo attraverso altre sette filiali situate in Germania, Messico, Brasile, Stati Uniti, Panama, Hong Kong e Italia, più precisamente a Moncalieri, in provincia di Torino. La Joma produce materiale tecnico per pallamano, calcio, calcio a 5, tennis, atletica leggera e, nell’ultimo campionato di Serie A, sono state Sampdoria, Palermo ed Empoli le compagini che hanno giocato con questo marchio. Tra la gente l’attesa è forte. In passato, con Errea (azienda italiana con sede a Parma), si erano viste casacche molto particolari che avevano spesso colpito gli appassionati in modo positivo. Il passaggio a Nike aveva dato un respiro più internazionale all’Atalanta ma, di fatto, nelle ultime tre stagioni sono state indossate magliette “da catalogo”. Il passaggio a Joma verrà ufficializzato probabilmente a ridosso del ritiro e, considerando che siamo nell’anno del compleanno numero 110 e che l’Atalanta dopo 26 anni tornerà in Europa, c’è grande curiosità: Gomez e compagni meritano una divisa di livello, all’altezza degli importanti impegni che dovranno essere affrontati.
Breve storia degli sponsor. Analizzando la storia della società orobica, dagli inglesi della Umbro fino a oggi, sono dieci i marchi che si sono alternati nella fornitura. Lo sponsor tecnico sulle maglie della Dea ha debuttato nella stagione 1976/1977 e per quattro campionati è stato in bella mostra: si trattava della Umbro, azienda britannica che produce dal 1920 materiale prevalentemente calcistico e distribuisce in oltre Novanta Paesi del mondo. Nella stagione 1980/1981 si passò dagli inglesi ai francesi con l’esperienza targata Le Coq Sportif: il marchio nacque nel 1882, ma dagli Anni Settanta la proprietà è di Adidas e la penetrazione maggiore arrivò in altri sport come il ciclismo, anche se proprio Le Coq Sportif può vantare il titolo di Campione del Mondo con l’Italia del 1982. L’inizio degli Anni Ottanta ha visto il marchio Puma campeggiare sulle maglie nerazzurre (tre campionati), poi sono arrivati i marchi NR e N2 (entrambi della Ennedue, azienda italiana con sede a Montesilvano) che si sono alternati per cinque stagioni con l’intermezzo storico della Latas, marchio ormai scomparso ma protagonista della travolgente ed emozionante cavalcata vissuta nel 1987/1988 in Coppa delle Coppe. Lotto (tre stagioni), Asics (ben dodici stagioni) ed Errea (sette stagioni) hanno vestito l’Atalanta negli Anni Novanta e Duemila, mentre l’esperienza con la Nike ha caratterizzato gli ultimi tre campionati di Serie A.
Ora tocca a Joma. Da questa stagione inizierà l’avventura di Joma e chissà quali diavolerie si sono inventati l’amministratore delegato di Atalanta Luca Percassi (appassionato di maglie di lungo corso con una collezione da migliaia di pezzi), lo staff atalantino e i vertici spagnoli. Strisce larghe o un po’ più strette? La prima maglia ufficiale Atalanta è storicamente nerazzurra con righe verticali, il posizionamento degli sponsor non lascia nemmeno spazio a troppi stravolgimenti con TWS che sarà posizionato sull’addome, mentre sulla parte sinistra (vicino al cuore) dovrebbe esserci il secondo sponsor di maglia e nella parte bassa della schiena verrà collocato l’ultimo marchio che sarà presente sulle divise. La maglia da trasferta è di solito chiara e nel corso degli anni il colore più utilizzato è stato il bianco con inserti nerazzurri. Proprio forma, disposizione, motivo e dimensioni sono forse il motivo di maggior interesse. La terza maglia, con Nike, è stata abbandonata nell'ultima stagione 2016/2017 e se da una parte c’è da tener d’occhio la scaramanzia (le ultime versioni giallonera, arancio e verde fluo non hanno portato benissimo), dall’altra il triplo impegno può rendere necessario avere una soluzione cromatica completamente diversa dalle prime due maglie. Staremo a vedere, ammazzando l’attesa con la fantasia.