Nodo trasporti: stessa percentuale di capienza dei bus e alunni in aula?
In classe dovrebbe tornare il 75 per cento dei liceali, ma sui mezzi di trasporto pubblico la capienza massima è fissata al 50 per cento
La data cerchiata in rosso sul calendario è quella del 7 gennaio, giorno in cui anche i liceali dovrebbero tornare sui banchi di scuola. Il condizionale però è d’obbligo perché se da un lato la ripartenza scolastica ha il gusto di un “secondo appello” per le autorità e il Governo dopo la falsa partenza di settembre, dall’altro i contagi preoccupano. In particolare c’è da risolvere il problema legato ai trasporti pubblici, che nelle grandi aree metropolitane corrono il rischio di essere l’innesco ideale per la terza ondata dell’epidemia.
Nei licei, infatti, dovrebbe tornare il 75 per cento degli studenti, ma sui mezzi di trasporto pubblico la capienza massima è fissata al 50 per cento. A spostarsi poi, nelle ore di punta, non si sono soltanto gli scolari, ma anche i pendolari. Per questa ragione, come riporta l’Eco di Bergamo, nella Conferenza Stato-Regioni in programma oggi (giovedì 17 novembre) gli assessori regionali ai trasporti dovrebbero chiedere un’uniformità tra le due percentuali. I paradossi di fondo non mancano, in primis il fatto che in poche settimane si dovrebbe trovare la quadra di un nodo che, almeno a livello nazionale, non è stato risolto sfruttando i tre mesi di pausa estiva.
A onor del vero in provincia di Bergamo è da maggio che le parti coinvolte nel tavolo di coordinamento istituito in Prefettura si confrontano, nel tentativo di modulare il ritorno in classe nel modo più opportuno. Oltre a fissare orari rigidi per l’entrata e l’uscita differenziata degli studenti da scuola, pare stia prendendo piede l’ipotesi di potenziare l’offerta complessiva dei mezzi a disposizione. Coinvolgendo, se necessario, anche i privati nelle tratte extraurbane.