La lettera

«Non pagherò la multa»: la protesta di un giovane rivolta all'Amministrazione

Ha scritto una lettera al sindaco contro l'assenza di parcheggi gratuiti e la carenza della rete di trasporti pubblici tra città e provincia

«Non pagherò la multa»: la protesta di un giovane rivolta all'Amministrazione
Pubblicato:
Aggiornato:

Non pagherà la multa e ha deciso di dirlo chiaramente, mandando una lettera anche a Gori e all'assessore all'Urbanistica Valesini. È questa la protesta di un giovane bergamasco che ogni giorno fa da spola tra la provincia, dove abita, e la città, per motivi lavorativi.

La scelta di non pagare

Racconta: «Domenica scorsa (il 5 febbraio, ndr), con il bel sole invernale, la situazione parcheggi era invivibile, e mio malgrado sono stato costretto, per non fare tardi, a lasciare l’auto in un posteggio con parchimetro (sì, all’aperto, su suolo pubblico e a pagamento anche nei giorni festivi). Consapevole delle possibili conseguenze, ho scelto di non pagare. Naturalmente ho preso una multa: 29,50 Euro, non un granché. Una multa che, per la prima volta in vita mia, non pagherò».

Nessuna alternativa alle auto

Il giovane è lapidario nella sua protesta e articola così le sue motivazioni: «Pago volentieri il parcheggio, ma cosa sto ricevendo in cambio? Cosa sta offrendo il Comune per giustificare il pagamento di un posteggio che -attenzione- era già presente e in maniera gratuita? Ha forse incrementato significativamente le possibilità ricreative, culturali e ludiche gratuite a tal punto da rendere legittima una sosta a pagamento? Non mi pare di aver veduto nulla del genere nei dintorni. Ha potenziato e incentivato i trasporti pubblici su rotaia e ruota in modo da fornire delle valide alternative all’automobile? E nel farlo, ha forse ridotto o offerto prezzi agevolati per biglietti e abbonamenti? Al contrario, i prezzi proposti da Trenord e Atb continuano a lievitare, così come la coda per la funicolare che porta in Città Alta è sempre più lunga».

Parcheggi gratuiti scomparsi

E la sua lista di domande continua: «Ha creato nuovi posteggi gratuiti o agevolati per chi a Bergamo ci lavora e non intende sborsare mezzo stipendio soltanto per poter lasciare il proprio veicolo? Le zone ora a pagamento sono più sicure? Discutibile, dal momento che secondo Il Sole 24 Ore nella classifica generale delle città italiane con minor tasso di criminalità siamo al 55° posto (sotto Reggio Calabria, per intenderci). La risposta a tutte queste domande, ahimè, è no. E ciò accade perché chi amministra Bergamo si è dimenticato che il patto tra governo e cittadini è bilaterale».

Seguici sui nostri canali