Verso Inter-Atalanta

Atalanta battuta 7-1, una domenica da dimenticare

Atalanta battuta 7-1, una domenica da dimenticare
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Secondo tempo

Ci si sarebbe aspettati una reazione dell'Atalanta, invece è ancora l'Inter a dominare. Dopo pochi minuti dal rientro in campo, infatti, arriva addirittura il 6-1 e a firmarlo è il grande ex: Roberto Gagliardini. Solo un sorriso ma nessuna esultanza per il giovane centrocampista arrivato a gennaio a Milano proprio dai nerazzurri orobici. Era dal marzo del 1990 che l'Atalanta non subiva sei gol in un match di Serie A. Anche in quella occasione giocava a Milano contro l'Inter e finì 7-2. Oggi, invece, è andata anche peggio. Al 67', infatti, Banega segna il suo terzo gol della partita (condita anche da due assist) su calcio di punizione e con un Berisha non impeccabile, fissando il tabellino sul 7-1 che durerà fino a fine gara. L'Atalanta torna a Bergamo, per la prima volta in stagione, con il morale sotto i tacchi. Netta la superiorità dimostrata dagli avversari, ma impressiona anche l'impalpabilità della banda di Gasperini. La speranza è che si tratti soltanto di una giornata no, del resto per la corsa europea nulla è ancora deciso e l'Atalanta è ancora pienamente padrona del proprio destino.

Primo tempo

Incubo a San Siro. Una furia nerazzurra si abbatte, in poco più di mezz'ora, sull'Atalanta. Tripletta di Icardi e doppietta di Banega, cinque gol che pesano come un macigno sulle ambizioni orobiche. Solo allo scadere dei primi 45' una stupenda azione di Freuler mantiene vive una flebile fiammella di speranza per gli ospiti. Nessun episodio da moviola in questo primo tempo, con anche il rigore da cui è scaturito il due a zero interista che è parso nettissimo. Ora le uniche speranze per l'Atalanta sono legate a un crollo di attenzione dei padroni di casa. Ma, come già accaduto a Cagliari nel girone di andata, i ragazzi di Gasperini sembrano non essere scesi in campo.

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Formazioni ufficiali

Nessuna sorpresa da parte di Gasperini, che manda in campo la sua "formazione tipo". Ritrova però Kessie in mezzo al campo, una pedina fondamentale nel suo gioco. Unica novità: Masiello sostituito da Zukanovic nella retroguardia a tre. Pioli, invece, opta per il 4-2-3-1, con Murillo in panchina a favore della coppia difensiva Medel-Miranda e Banega preferito a Joao Mario dietro l'unica punta Icardi. Ma ecco le formazioni ufficiali:

Inter (4-2-3-1): Handanovic; Ansaldi, Medel, Miranda, D’Ambrosio; Kondogbia, Gagliardini; Candreva, Banega, Perisic; Icardi. Allenatore: Pioli.

Atalanta (3-4-3): Berisha; Toloi, Caldara, Zukanovic; Conti, Kessié, Freuler, Spinazzola; Kurtic, Gomez, Petagna. Allenatore: Gasperini.

 

Conferenza stampa Gasperini
di Carlo Canavesi

Ci siamo, il big match per l'Europa è arrivato. Domenica 12 marzo, ore 15, l'Atalanta scenderà in campo a San Siro contro l'Inter, un vero e proprio scontro diretto. Gasperini, però, in conferenza stampa avverte: «Sarà decisiva solo in caso di vittoria».

La formazione. «Rientra Kessié e dobbiamo verificare Kurtic, questa è l'unica situazione incerta».

La partita. «Andiamo a Milano per dare il massimo. Ormai dobbiamo affrontare questi ultimi due mesi e mezzo con grande umiltà, ma senza appagamento. Vogliamo raggiungere questo obiettivo, non è vero che non abbiamo nulla da perdere. Dobbiamo avere voglia, determinazione, come quando ti devi salvare. Per riuscire a stare nelle prime sei, vista anche la concorrenza, abbiamo bisogno di crederci fortemente e mettere in campo tanta convinzione. Se non ci riusciremo sarà comunque un grande campionato, ma non avremo raggiunto l'obiettivo».

 

 

L'Europa. «Di diverso dall'Inter c'è che noi abbiamo raggiunto il nostro obiettivo, cioè la salvezza. Il prossimo deve essere quello di raggiungere l'Europa, ma servirà tanta convinzione vista la difficoltà della situazione».

La classifica. «Ci sono quattro squadre nel giro di pochi punti, si giocherà probabilmente fino alla fine».

La condizione atletica. «Non siamo preoccupati, abbiamo caratteristiche che ci permettono di andare avanti così. La condizione atletica è sempre legata anche a quella mentale, tattica, tecnica e di gioco».

Gara decisiva? «Sarà una sfida importante, ma decisiva solo se riuscissimo a vincere, perché sarebbe qualcosa di notevole e ci avvicinerebbe molto al traguardo. Per loro invece è decisiva per la Champions, come tutte le partite da qui a fine stagione: dovranno fare sempre il massimo sperando che le altre due perdano dei colpi».

Speciale. «Sì, sarà una partita speciale, in uno stadio come San Siro e contro una squadra forte come l'Inter. Non capita spesso, conosciamo le qualità dei nostri avversari ma possiamo rendere questa stagione ancora più fantastica».

 

 

L'Inter. «È una squadra forte con giocatori importanti, che da un po' di tempo hanno trovato una certa quadratura e stanno ottenendo risultati notevoli. Dobbiamo essere orgogliosi di giocarcela con queste condizioni di classifica, ma serve consapevolezza. Sappiamo che ci sarà una squadra che ci aspetterà, è positivo avere un'alta considerazione da parte dell'avversario».

Le voci di mercato. «Per noi conta solo il campo, quando giochi di fronte a così tanto pubblico fa la differenza. La concentrazione è rivolta solo a questo».

Gli ex. «Ho avuto la fortuna di allenare Gagliardini, Ansaldi e Palacio. Il fatto che giochino nell'Inter è un successo anche per me».

Le vittorie con le big. «Se siamo in questa posizione di classifica un motivo c'è. Ora non possiamo guardare né troppo avanti né troppo indietro, conta solo la partita di domani. Poi penseremo al Pescara, ma ci sarà anche un calendario diverso. Ora usciamo da un trittico molto difficile, dopo l'Inter avremo le idee un po' più chiare sul nostro futuro».

Kessié. «È un giocatore importante, sono molto contento che domani rientri perché ci può dare sicuramente qualcosa in più. A Napoli stava facendo una partita straordinaria prima dell'espulsione».

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