Da Torre Boldone non si arriva più

Novecento metri a 3 chilometri all'ora: l'incubo di via Corridoni

Alla mattina, dalle sette alle nove, quando la maggior parte dei lavoratori e degli studenti scende in strada, gli automobilisti sono condannati a una coda estenuante. Sotto accusa la riduzione di una corsia.

Novecento metri a 3 chilometri all'ora: l'incubo di via Corridoni
Pubblicato:
Aggiornato:

di Federico Rota

Venticinque minuti, a volte anche trenta. Per percorrere i novecento metri che vanno dalla via Reich di Torre Boldone al bivio di via Leone XIII, sulla via Corridoni, gli automobilisti sono condannati a una coda estenuante, a una velocità media di circa 2,5/3 chilometri all’ora. In bicicletta ci si impiegano due-tre minuti. Se si inserisce questo percorso su Google Maps il tempo di percorrenza in automobile è più o meno uguale, sui tre minuti. Ma alla mattina, dalle sette alle nove, quando la maggior parte dei lavoratori e degli studenti scende in strada, la realtà dei fatti è ben diversa.

Già dalle sette del mattino se si transita nelle vicinanze dell’incrocio con via Martinella si può notare una lunga scia di fanali accesi, incolonnati al semaforo. Via Reich e via Corridoni nelle ore di punta risultano praticamente paralizzate. Con il passare dei minuti la situazione non migliora anzi, fino a circa alle nove, la viabilità sembra cristallizzata. «Il momento peggiore per passare di qui è dalle 7.45 alle 8.45 - racconta una barista della zona -. Quando il traffico era più agevole la gente si fermava anche a bere un caffè ma adesso chi è in ritardo, essendo a conoscenza della situazione, non si ferma più e tira dritto verso la città».

La causa di questo allungamento dei tempi di percorrenza sembra risiedere in una scelta ben precisa di Palazzo Frizzoni: modificare la carreggiata all’altezza dell’incrocio con via Papa Leone XIII. «La decisione di dedicare una corsia a chi svolta a sinistra (per chi va verso Bergamo) in via Ratti - si chiede Stefano Sfregola - che senso ha? Pochissime macchine la utilizzano mentre moltissime auto, in direzione di Bergamo, rimangono più a lungo in coda. Mi chiedo: chi ha studiato questa variante non si è accorto che a meno di 150 metri esiste una rotonda?».

Continua a leggere a pagina 3 di PrimaBergamo in edicola fino a giovedì 6 febbraio. Oppure in edizione digitale QUI.

Seguici sui nostri canali