E a Bergamo? Liste e candidati

La nuova Provincia, spiegata

La nuova Provincia, spiegata
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La Legge Del Rio ha recentemente cambiato la struttura delle Province, dalla modalità di elezione, fino ai reali poteri di Presidente e Consiglio, che sono stati molto ridimensionati. È eliminata la Giunta Provinciale. Il Presidente diventa un organo monocratico con autonomo potere decisionale. La Provincia diventa un ente "di secondo livello", dove Presidente e consiglieri vengono eletti non più dai cittadini, ma dai 2.884 consiglieri e sindaci rappresentanti dei 242 comuni bergamaschi.

Elezioni 2014 a Bergamo: le quattro liste. Per le elezioni 2014 della Provincia, nel rispetto della circolare emanata dal Ministero dell'Interno, le liste e le candidature a Presidente devono essere presentate entro l'8 Settembre. Il 10 Settembre terminerà l'esame da parte dell'ufficio elettorale. Il 20 Settembre ci sarà la pubblicazione delle candidature ammesse sul sito Internet della Provincia e le elezioni sono fissate per il 28 Settembre dalle ore 8 alle ore 20. Le operazioni di scrutinio cominceranno il giorno successivo, alle ore 8. Il 31 luglio è stato approvato un emendamento che farebbe slittare il termine ultimo per l'elezione dal 30 settembre al 12 ottobre, ma per ora le date fissate dalla provincia non sono cambiate rispetto alle prime direttive ricevute.

A Bergamo attualmente pare si presenteranno alle urne 4 liste: la "Democratici e civici per la Comunità Bergamasca", facente riferimento al Partito Democratico; la Lega Nord, unica caratterizzata da un simbolo di partito; la lista "Civici, popolari, indipendenti per Bergamo", sostenuta da Forza Italia, Udc e Fratelli d'Italia; la lista Civica trasversale "Provincia bene comune", composta principalmente da amministratori con nessuna appartenenza politica e appoggiati anche dal Nuovo Centro Destra, mentre a contendersi la carica di Presidente dovrebbero essere solo in 2: l’ex Consigliere provinciale del PD, Matteo Rossi e il sindaco di Treviglio, area ex PDL, Giuseppe Pezzoni.

La Lega ha espressamente sostenuto la candidatura di Pezzoni, che risulta però poco gradito al segretario di Forza Italia Alessandro Sorte, mentre ovviamente il Pd sostiene Rossi. L’incognita rimane la lista Civica che proprio per la sua natura e trasversalità si pone in posizione di neutralità dichiarando che attenderà progetti e programmi dei candidati Presidenti.

È da notare che le liste civiche “pure” sono maggiormente presenti nei piccoli comuni, dove la conoscenza diretta dei candidati tende a premiare col voto la persona rispetto ai simboli dei partiti. È probabile pertanto che la lista composta da una forte componente di liste civiche raccolga in termini numerici un elevato numero di consensi di amministratori che non rispondono ai partiti, ma il cui “peso ponderato” sia comunque basso per effetto del basso peso attribuito dalla norma ai piccoli comuni, come peraltro già avvenuto recentemente con le votazioni del bilancio di Uniacque, dove 70 sindaci avevano votato contro ma pur essendo in termini numerici superiori a quelli che avevano votato a favore il bilancio è stato approvato in quanto le azioni della società spettanti a ciascun comune sono proporzionali al numero degli abitanti del comune stesso.

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COSA PREVEDE LA NUOVA LEGGE

Il meccanismo di voto, palese e proporzionato alla popolazione. Il voto è palese ed ha un peso diverso e crescente a seconda della popolazione residente nel comune di appartenenza dell’elettore. I comuni sono suddivisi in 6 fasce demografiche partendo da quelli con popolazione inferiore a 3.000 abitanti (sono 117) a quelli superiori ai 100.000 abitanti (solo il capoluogo di Bergamo). L’indice ponderato di voto, ossia il “peso” del voto dato dal consigliere, va da 0,10952 per i comuni sotto i 3.000 a 3,36787 per il comune di Bergamo. Questo significa che ci vorrà il voto di 31 consiglieri di un piccolo comune per pareggiare il voto dato da un consigliere (di maggioranza o di minoranza) del comune di Bergamo. Tale criterio è ben diverso ad esempio da quello previsto per le Comunità Montane, dove a votare Giunta e Presidente sono chiamati i sindaci dei comuni facenti parte della Comunità Montana (non votano quindi gli amministratori di minoranza) e si applica il “voto capitario” (“una testa, un voto”), indipendentemente dalla popolazione del comune (il voto del sindaco di Oltressenda Alta che conta 200 abitanti ha lo stesso peso del sindaco del comune di Albino che ne conta 18.000).

Il Presidente della Provincia: candidatura ed elezione. Sono candidabili alla carica di Presidente tutti i sindaci dei comuni della provincia e, solo per queste elezioni, anche i consiglieri uscenti, purché il loro mandato non abbia termine prima di diciotto mesi dalle elezioni. Il presidente, che viene eletto dai sindaci e dai consiglieri, mantiene la carica per quattro anni e nomina un Vicepresidente scelto tra i consiglieri provinciali, stabilendone le funzioni. Può assegnare deleghe ai consiglieri provinciali (e questo probabilmente dovrà avvenire necessariamente essendo stati cancellati gli assessorati). Rappresenta l'ente, convoca e presiede il Consiglio provinciale e l'assemblea dei sindaci, ha la facoltà di proporre al Consiglio gli schemi di bilancio e sovrintende al funzionamento generale dei servizi, oltre a svolgere una funzione di controllo riguardo all'esecuzione degli atti.

Il candidato Presidente non deve fare parte di nessuna lista e deve essere presentato con la sottoscrizione di almeno il 15 percento degli aventi diritto al voto. Per la Provincia di Bergamo, sono necessarie circa 433 firme, da presentare all'ufficio elettorale almeno 20 giorni prima delle elezioni (ossia entro l’8 settembre 2014). Il voto è diretto, libero e segreto, ciascun elettore esprime un voto che viene ponderato in base alla popolazione complessiva del comune di cui è sindaco o consigliere. In caso di parità, è eletto il candidato più giovane.

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Il Consiglio Provinciale: elezione e funzioni. È composto dal Presidente e da sedici Consiglieri. I consiglieri sono eletti col sistema del proporzionale puro in base alle preferenze. I 2.884 elettori (consiglieri comunali/sindaci) voteranno separatamente una lista nella quale potranno esprimere la preferenza per un (uno solo) candidato ed il presidente della provincia. A ciascuna lista verrà attribuito un numero di seggi (consiglieri) in proporzione al numero di voti ponderati ottenuti. Entreranno in consiglio per ciascuna lista i consiglieri che nell’ordine avranno raggiunto il maggior numero di preferenze fino al raggiungimento del numero di seggi assegnati.

Il Consiglio Provinciale propone all'assemblea lo statuto, approva regolamenti, piani e programmi, approva e adotta ogni atto proposto dal Presidente, adotta gli schemi di bilancio da sottoporre all'assemblea dei sindaci su proposta del Presidente e approva in via definitiva i bilanci dell'ente. Sono candidabili i sindaci e i consiglieri comunali – per queste elezioni, anche quelli uscenti (vedi sopra). Si richiede che le liste siano sottoscritte da almeno il 5 percento degli aventi diritto. Sono necessarie quindi circa 144 firme nella Provincia di Bergamo e le liste devono essere composte da un minimo 8 a un massimo di 16 nominativi. Anche in questo caso il termine per la consegna alla sede della Provincia è di 20 giorni prima delle elezioni. La votazione segue le stesse regole valide per l'elezione del Presidente e la carica dura due anni.

L'Assemblea dei Sindaci. Il terzo organo che compone la nuova Provincia è l'Assemblea dei Sindaci, composta, come dice il nome stesso, da tutti i sindaci. Avanza proposte, esercita funzioni di controllo e consultazione, adotta o respinge lo statuto proposto dal Consiglio e le sue successive modificazioni.

Le funzioni della nuova Provincia. Le funzioni attribuite alla nuova Provincia sono di pianificazione territoriale, coordinamento, tutela e valorizzazione dell'ambiente, in coerenza con la programmazione regionale. Programma la rete scolastica, raccoglie ed elabora dati per l'assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali, gestisce l'edilizia scolastica e controlla i fenomeni discriminatori in ambito occupazionale, promuovendo le pari opportunità sul territorio. Con l'intesa dei Comuni, può esercitare funzioni di predisposizione dei documenti di gara, di stazione appaltante, di monitoraggio di servizio e di organizzazione di concorsi e procedure selettive. Tutte le altre competenze previste in passato per le Province passano ai Comuni, a meno che le Regioni non decidano altrimenti.

Le cariche non saranno remunerate. Per la prima volta dopo tanti anni, una riforma toglie lo stipendio a delle cariche pubbliche. Nessun componente dei tre organi della nuova Provincia verrà remunerato per il lavoro svolto. Forse proprio per questo motivo, non c'è una vera e propria corsa alla poltrona. Non è un caso che si mormori già sulla possibilità di modificare il testo di legge, per introdurre un'indennità almeno per il Presidente.

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