la grande paura

Nuovo lockdown, Locatelli prova a dare fiducia: «C'è tempo per invertire la rotta»

In un'intervista al Corriere della Sera il presidente del Consiglio superiore di sanità ha dichiarato: «Non ritengo vi siano elementi che possano indirizzarci a prevedere un prossimo, nuovo lockdown, né tantomeno un lockdown da realizzarsi in un tempo così definito, ma ancora relativamente lontano, quale le festività natalizie»

Nuovo lockdown, Locatelli prova a dare fiducia: «C'è tempo per invertire la rotta»
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«Non ritengo vi siano elementi che possano indirizzarci a prevedere un prossimo, nuovo lockdown, né tantomeno un lockdown da realizzarsi in un tempo così definito, ma ancora relativamente lontano, quale le festività natalizie».

Parole che il bergamasco Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e componente del Comitato tecnico scientifico affida alle colonne del Corriere della Sera, in un’intervista rilasciata a Margherita De Bac.

L’aumento dei contagi e dei ricoveri preoccupa, e non poco, tanto che nelle ultime ore è emersa l’indiscrezione che il Governo sia al lavoro per varare un coprifuoco alle 22 e approvare la didattica a distanza per gli studenti delle scuole superiori. L’obiettivo è provare a piegare in anticipo la crescita della curva epidemiologica, scongiurando il peggio che sarebbe proprio il lockdown nazionale.

Ciononostante il dottor Locatelli prova a dare fiducia ai cittadini. Per lui si è ancora in tempo a invertire la tendenza ma, per farlo, è necessario che tutti rispettino le buone regole di comportamento che ormai dovremmo essere abituati a conoscere: uso delle mascherine, rispetto delle distanze e igiene delle mani.

Un nodo particolarmente spinoso è rappresentato dal tema del trasporto pubblico locale definito, soprattutto in determinate fasce orarie, «un potenziale luogo dove possono formarsi assembramenti, da evitarsi nel modo più assoluto». Tuttavia, aggiunge Locatelli, «non sono disponibili dati che possano far ricondurre la modifica del trend della curva dei contagi al loro utilizzo né, tantomeno, sono stati segnalati focolai». Da ultimo una considerazione sulla scuola: «è fondamentale che rimanga aperta: la trasmissione intra-scolastica rimane una dinamica di trasmissione molto limitata».

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