"Cornuti" e (alcuni) pure mazziati

23È iniziata con un bel sole a baciare il campo verde e la Curva Nord ed è finita con la delusione per il risultato ma la consapevolezza che l’Atalanta ci ha comunque provato. La sfida interna della Dea contro il Napoli è stata caratterizzata da brutto gioco e qualche tensione di troppo tra campo e tribune; niente di esagerato come (purtroppo) è capitato in passato, ma certamente situazioni che si sarebbero potute evitare con un pizzico di controllo in più anche da parte dei protagonisti in campo.
Il pre partita: elicottero in volo, zero problemi. La domenica mattina bergamasca ha regalato per Atalanta-Napoli un clima quasi primaverile. Nonostante tutti si aspettassero temperature rigide tipiche dell’inverno di gennaio, allo stadio un bel sole ha riscaldato gli oltre diciannovemila tifosi arrivati per la sfida più bella del turno di campionato. Nell’impianto di viale Giulio Cesare, vista anche l’assenza dei tifosi ultras di Napoli (la vendita dei biglietti era vietata ai residenti in Campania), non si sono registrati problemi di nessun tipo e i quasi ottocento sostenitori azzurri arrivati nel settore ospiti sono entrati senza affanno. Prima della gara, intorno alle 11, sopra lo stadio girava anche un elicottero per controllare al meglio la situazione ma l’afflusso dei tifosi è andato avanti senza problemi e ben presto si è avuta conferma che anche in diverse zone della tribuna e del pitch view erano presenti sostenitori del Napoli. In tribuna stampa, come sempre, il tutto esaurito è presto arrivato grazie alla presenza di moltissimi giornalisti partenopei che hanno seguito la capolista della Serie A in forze anche nella delicata trasferta orobica.
















Primo tempo: zero emozioni e troppe sceneggiate. Le squadre hanno fatto il loro ingresso in campo puntuali, in Curva due striscioni dedicati rispettivamente a Dramè e Kurtic hanno ricordato a tutti che se indossi la maglia dell’Atalanta con fierezza la gente ti rende onore e al fischio d’inizio il clima era quello dei giorni migliori: pubblico attento, qualche sfottò da una parte e dall’altra ma nulla di particolare da segnalare visto che sia dal settore ospiti che dai settori “atalantini” si sono sentiti alcuni cori certamente evitabili anche se non così gravi da essere bollati come razzisti. Un paio di situazioni di gioco hanno però surriscaldato il clima. In particolare, si sono viste reazioni plateali in campo da patte di Insigne e Mertens verso le tribune (soprattutto dopo un paio di interventi in area) e la risposta del pubblico è stata veemente. Se si punta il dito verso un tifoso che insulta un giocatore, allo stesso tempo è doveroso stigmatizzare i gesti plateali rivolti al pubblico da parte di chi è in campo. Fino al riposo, la gara non ha offerto grandi spunti di cronaca e lo 0-0 è stato lo specchio migliore di una partita decisamente diversa da come ce la si aspettava.












Secondo tempo: meglio il Napoli ma il gol è da annullare. Dopo l’intervallo, il Napoli ha aumentato un po’ i giri del motore e dopo un bel doppio intervento di Berisha e Masiello a salvare su Callejon, ecco l’episodio decisivo che ha portato Mertens a segnare il gol partita. Il giocatore del Napoli, si è visto poi al replay, è partito in posizione irregolare e al momento in cui ha insaccato l’1-0 in tribuna sono stati molti i tifosi che sono scattati in piedi. La rete è stata segnata sotto la Nord, i giocatori del Napoli sono andati a festeggiare vicino alla bandierina e con il pubblico di casa c’è stata qualche frizione. Il difensore Koulibaly se l’è presa per alcuni insulti di troppo e per una bottiglietta lanciata da qualcuno del pubblico verso gli azzurri. Il direttore di gara Orsato era vicino ai calciatori ma non ha sospeso la partita come si dovrebbe fare in situazioni di cori razzisti: evidentemente non ne ha rilevati. La partita è così continuata, ma il pubblico atalantino, a parte un bel sinistro di Cristante messo in angolo da Reina, non ha mai avuto la sensazione che la gara si potesse pareggiare e nel finale ad Hamsik è stato pure annullato (giustamente) il 2-0 per fuorigioco.







Il deflusso: vetri rotti e tentati furti. Al fischio finale, dopo un giallo a Callejon per gesti plateali verso il pubblico e qualche perdita di tempo di troppo, i giocatori del Napoli sono andati ad esultare sotto il settore ospiti (quasi come se avessero vinto il campionato, sintomo di quanto fosse temuta la trasferta nella nostra città), mentre gli atalantini lasciavano il campo tra gli applausi dei propri tifosi. Nonostante la delusione per la sconfitta viziata da un gol poco limpido, parecchi atalantini hanno subito, oltre al danno, la beffa: le auto parcheggiate dietro la Curva, vicino al bocciodromo, erano state prese di mira dai ladri. A decine di vetture sono stati rotti i lunotti e i finestrini nel tentativo di aprire le macchine per rubare qualcosa all’interno. Il raid pare essere stato opera di malintenzionati che con la partita non c’entravano nulla. Di sicuro, per i tifosi della Dea che hanno trovato l’amara sorpresa all’uscita dallo stadio, la bella domenica di sole che era iniziata con i migliori propositi s'è rivelata una giornata da dimenticare.