Omicidio Bonomelli, la versione dei quattro arrestati: non volevano ucciderlo, solo derubarlo
Ascoltati in carcere, hanno spiegato che non c'era premeditazione. I loro avvocati hanno chiesto i domiciliari. Il 14 novembre l'autopsia
La mattina di oggi (12 novembre), al carcere di Bergamo, sono stati ascoltati dal giudice delle indagini preliminari Maria Beatrice Parati i quattro soggetti arrestati con l'accusa di aver ucciso, somministrandogli in una bevanda delle benzodiazepine, Angelo Bonomelli, imprenditore ottantenne fondatore e proprietario, oltre che di un'agenzia di onoranze funebri, della struttura termale Villa Ortensie a Sant'Omobono Terme.
La loro versione: non volevano ucciderlo
Matteo Gherardi (33 anni), il padre Luigi (68 anni), la fidanzata Jasmine Gervasoni (23 anni) e l'amico Omar Poretti (24 anni) pare abbiano fornito al giudice la stessa versione: la loro intenzione era stordire Bonomelli con il narcotizzante e poi derubarlo, non ucciderlo. Le cose, però, sono andate diversamente.
Come hanno appurato le indagini finora svolte dagli inquirenti, lunedì (7 novembre) i quattro hanno sciolto le benzodiazepine in del tè freddo che hanno poi offerto a Bonomelli in un bar di Entratico. Le telecamere di sorveglianza visionate dagli inquirenti hanno colto il momento in cui Bonomelli s'è accasciato al suolo. A quel punto, i quattro hanno caricato Bonomelli sulla sua macchina e lo hanno portato in un parcheggio nella zona industriale del paese.
Omicidio volontario con dolo eventuale
Lì è stato trovato il giorno dopo, senza vita e privo anche dell'orologio, dei soldi contanti e del cellulare: erano stati portati via dai quattro. I quali avrebbero dichiarato di non aver premeditato il colpo, ma di aver deciso come procedere sul momento. Una versione che non convince la pm Chiara Monzio Compagnoni, dato che Matteo Gherardi non era nuovo ad azioni di questo tipo: in passato aveva già derubato sua zia con lo stesso trucco della narcotizzazione.
Per questo motivo, la pm ipotizza l’omicidio volontario con dolo eventuale, ovvero, data l’età di Bonomelli, i quattro, pur non volendo direttamente uccidere l'uomo, dovevano mettere in conto la possibilità che un medicinale così forte potesse provocarne anche la morte.
Lunedì l'autopsia
Gli avvocati degli arrestati hanno chiesto gli arresti domiciliari, il gip valuterà la richiesta nelle prossime ore. Intanto, lunedì 14 novembre è prevista, all'ospedale Papa Giovanni, l'autopsia sul corpo di Bonomelli: un esame fondamentale per avere innanzitutto la conferma della sostanza usata per narcotizzarlo, e poi per confermare anche il collegamento tra la somministrazione della sostanza e il malore che ha ucciso l'imprenditore.