Omicidio di Calcio, il cugino della vittima messo sotto torchio dai Carabinieri. Lunedì l'autopsia
Erion Morina aveva 20 anni. Il suo cadavere è stato ritrovato incastrano sotto un ponte nel naviglio che attraversa il paese. All'origine dell'assassinio ci sarebbe una lite
Continuano le indagini sulla morte di Erion Morina, il ventenne kosovaro che da un paio di anni viveva a Calcio e il cui cadavere è stato rinvenuto la mattina di venerdì 17 gennaio incastrato nel naviglio che percorre viale Papa Giovanni XXIII proprio a Calcio. A trovarlo e a dare l'allarme, alle 6.30 circa, i netturbini appena entrati in azione. Prima hanno notato la lunga striscia di sangue che civico 129 dello stesso viale andava fin sopra il marciapiede e il parapetto che costeggia il naviglio. Affacciatisi sul corso d'acqua, incastrato sotto il ponte, il corpo del giovane. Sin da subito, gli inquirenti hanno parlato di omicidio.
Morina condivideva insieme al cugino Musli, anche lui ventenne, un appartamento all’ultimo piano di una palazzina poco distante dal luogo in cui è stato ucciso. Già in mattinata i Carabinieri avevano fermato il parente della vittima, sospettato di aver compiuto l’omicidio, e che è stato portato al Comando di Treviglio per essere sentito. Lì ci è rimasto fino a tarda sera.
Secondo quanto ricostruito dai militari dell’Arma, che stanno vagliando le immagini delle telecamere installate nelle vicinanze che avrebbero ripreso la scena, alla base dell’omicidio ci sarebbe un litigio tra i due giovani. Morina e suo cugino avrebbero lasciato l’appartamento per recarsi al bar Peter Pan, dall’altro lato della strada. Lì avrebbero passato la serata chiacchierando, giocando a biliardo e bevendo. Ad un certo punto della serata, però, è scoppiata una lite, poi proseguita in strada dopo l’orario di chiusura del locale. E purtroppo degenerata, con Morina gravemente ferito alla testa e alla schiena con un oggetto appuntito, probabilmente un collo di bottiglia rotta. Tutto questo sarebbe avvenuto intorno alle due di notte. Il ventenne avrebbe poi perso coscienza e il corpo sarebbe quindi stato trascinato e gettato in acqua, probabilmente nella speranza di sbarazzarsi del cadavere.
Il pm Silvia Marchina ha disposto l’autopsia sul cadavere, composto nell’obitorio dell’ospedale Papa Giovanni XXIII, che verrà eseguita lunedì 20 gennaio per accertare le cause della morte. In particolare, si dovrà stabilire se Morina è morto in seguito all’emorragia causata dalle ferite o se era ancora vivo quando è stato gettato nel naviglio ed è quindi morto per affogamento.