La svolta

Omicidio di Mamadi Tunkara, la confessione del presunto assassino. Il movente? La gelosia

All'origine dell'aggressione, la relazione che la vittima avrebbe avuto con la ex compagna dell'arrestato. Il delitto e poi la tentata fuga in Svizzera

Omicidio di Mamadi Tunkara, la confessione del presunto assassino. Il movente? La gelosia
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di Wainer Preda

Ci sarebbe la gelosia all'origine dell'omicidio di Mamadi Tunkara, il vigilante del Carrefour ucciso a coltellate nel pomeriggio di venerdì 3 gennaio in via Tiraboschi, nel pieno centro di Bergamo. Lo ha confessato il presunto autore, Djima Sadate, 28 anni originario del Togo e irregolare sul suolo italiano.

Il presunto assassino si trova in stato di fermo nel carcere di Bergamo. Dopo essersi avvalso della facoltà di non rispondere, ha cambiato idea e cominciato a raccontare tutto agli inquirenti.

La vittima, Mamadi Tunkara

La confessione e il movente

«Sadate era in Italia dal 2019» ha spiegato il procuratore aggiunto Maria Cristina Rota nella conferenza stampa tenutasi nel pomeriggio di oggi (sabato 4 gennaio) in Questura a Bergamo. Al suo arrivo in Italia, Sadate aveva fatto richiesta d'asilo, ma gli fu negata. Nel frattempo si è trasferito in Germania, anche qui facendo richiesta d'asilo. A Bergamo è giunto nel luglio del 2024, chiedendo di nuovo asilo.

Incensurato, senza precedenti o segnalazioni, nella nostra città ha conosciuto una donna italiana con la quale ha convissuto per qualche mese. Poi lei lo ha lasciato. Il 28enne - senza fissa dimora ma con a disposizione un appartamento in Bergamasca -, pur essendo senza lavoro, stava studiando per ottenere la licenza media al serale dell'Istituto Mamoli di Bergamo. «Voleva trovarsi un lavoro in Lombardia e rimanere qui», ha detto il questore Andrea Valentino.

A muovere tragicamente la sua mano sarebbe stata la gelosia verso la donna. Sadate ha individuato il rivale in amore nel povero Mamadi Tunkara, descritto da tutti come bravissima persona. Questi, addetto alla sicurezza del Carrefour di Porta Nuova, pare avesse avviato una relazione con l'ex compagna di Sadate, peraltro non confermata dall'interessata.

L'omicidio e la fuga verso la Svizzera

Per chiarire le cose, l'aggressore ieri è sceso nel piano interrato dell'Ovs, dove c'è il supermercato Carrefour. Non ha trovato Mamadi. Risalito, l'avrebbe incontrato causalmente, proprio mentre il vigilante stava arrivando con la bicicletta per il suo turno di lavoro.

I due si conoscevano e sarebbe scoppiata una lite, durante la quale l'aggressore ha estratto un coltello da cucina con una lama di 13 centimetri e sferrato quattro micidiali fendenti al rivale, uccidendolo. Inutile l'intervento di soccorso del titolare del bar all'angolo di Passaggio Cividini, testimone diretto della tragedia, e di un medico che si trovava in zona.

L'aggressore nel frattempo si è dato alla fuga, dal retro di Passaggio Cividini e poi di corsa lungo le vie Ghislanzoni e Paleocapa, inseguito da due persone, fra le quali un cittadino straniero.

Durante l'inseguimento si è liberato della zainetto che aveva con sé (ritrovato dalla polizia con i suoi documenti) e del cappotto. Successivamente, ha gettato l'arma del delitto in una corte di via Paleocapa (anche il coltello è stato ritrovato questa mattina dagli investigatori).

Poi Sadate ha raggiunto la stazione ferroviaria ed è salito su un treno per Milano. Da lì, a bordo di un altro treno, si è diretto verso Lugano, in Svizzera. Ma subito dopo la frontiera è incappato nel controllo della polizia cantonale sul convoglio. Trovato senza documenti, è stato portato a Chiasso e consegnato alla polizia italiana, che nel frattempo aveva ricevuto la segnalazione di pericolosità dell'uomo da parte della nostra Questura.

L'aggressore è stato poi trasferito in mattinata a Bergamo per gli interrogatori del caso. Nel frattempo gli investigatori avevano già passato al setaccio le telecamere di videosorveglianza e sentito tutti i testimoni, compresa l'ex compagna, ricostruendo con precisione quanto accaduto. Mentre la Scientifica proseguiva nelle sua analisi dei reperti trovati sul posto.

Sadate si è prima avvalso della facoltà di non rispondere. Poi ci ha ripensato e ha reso confessione. Ora è accusato di omicidio. Ma il magistrato non ha confermato l'aggravante della premeditazione. L'interrogatorio, mentre scriviamo, non è ancora terminato. Martedì 7 gennaio è prevista l'autopsia sul corpo della vittima.

«Episodio isolato e straordinario»

A seguito della conferenza in Questura, il Comune di Bergamo ha diffuso un comunicato stampa a firma della sindaca Elena Carnevali, del vicesindaco Sergio Gandi e dell’assessore alla Sicurezza, Giacomo Angeloni.

«In seguito ai tragici eventi accaduti ieri nel centro della nostra città, che hanno portato alla scomparsa di Mamadi Tunkara, desideriamo esprimere la nostra profonda gratitudine alle forze dell’ordine e alla Procura. Vogliamo ringraziarle per l’efficienza e la rapidità dimostrate, così come siamo grati alla Polizia svizzera per la preziosa collaborazione che ha reso possibili interventi efficaci e risolutivi.

Un ringraziamento va inoltre alla Polizia Locale che grazie al pronto intervento del nucleo appiedato ha allertato la Questura, confermando lo spirito di collaborazione che è un tratto distintivo del nostro operato.

Questo tragico episodio, pur nella sua estrema gravità, deve essere riconosciuto come un fatto isolato e straordinario. Come istituzioni confermiamo l'importanza del rigoroso e costante controllo del territorio, già intensificato nei giorni scorsi, che proseguirà anche dopo le festività. La sicurezza dei cittadini rimane una priorità assoluta, e continueremo a lavorare con impegno per garantire sempre maggiore protezione come i cittadini ci chiedono.

Questi drammi evidenziano infatti ancora di più l’importanza di un lavoro sinergico con tutte le forze dell’ordine e l’impegno determinato nel potenziare anche le azioni di sicurezza integrata al fine di rafforzare la prevenzione come strumento fondamentale per contrastare la violenza. Nelle prossime settimane ci impegneremo a individuare nuove modalità per fornire ulteriori strumenti operativi alla polizia locale (tra queste il bastone distanziatore come autodifesa), per intervenire con maggiore efficacia in situazioni critiche e contrastare la diffusione del possesso di coltelli che sta emergendo come realtà preoccupante nella società.

Solo attraverso un impegno costante e condiviso, non solo con le rappresentanze istituzionali ma anche in dialogo con le forze di opposizione, potremo costruire città più sicure, dove il valore della convivenza civile possa prevalere».

Commenti
Claudio

Sindaco, vice ed Assessore diramano un comunicato condivisibile in alcune parti( doveroso il ringraziamento alle Forze dell'ordine per il loro grande operato) ma che per il resto non rappresenta la realtà. Il fatto accaduto è di enorme gravità e lascia davvero scioccati anche per il luogo in cui si è verificato . Spero assolutamente che sia un evento che mai più si ripeterà ma sostenere che " DEVE essere considerato isolato e straordinario" mistifica la realtà che è purtroppo quella descritta da Walter in un precedente commento. Altro che nuove telecamere come annunciato dal Prefetto e solenni dichiarazioni di cui non sappiamo più cosa farcene. Si deve controllare ed intervenire anche con durezza se necessario . 007

Walter

Il comunicato stampa redatto dal Comune di Bergamo rasenta il ridicolo, "...episodio isolato e straordinario..." Cari politici: ("cari" sotto ogni aspetto) vi pongo una domanda: MA CI SIETE O CI FATE? Da anni, ormai, quasi tutti i giorni sui quotidiani locali appaiono atti delinquenziali di varia gravità nella zona stazione, vie limitrofe, fino a raggiungere i propilei di porta nuova, ma nonostante questi chiari segnali avete sempre e volutamente dato scarsa importanza al problema. Riguardatevi tutte le notizie -solo nello scorso anno in quel perimetro della città- relative a scippi, furti, risse tra etnie diverse, bastonate ed accoltellamenti vari a cui avete saputo rispondere SEMPRE con frasi di circostanza come " episodio isolato" , "ragazzate" oppure "si sta monitorando e verranno presi provvedimenti". Ecco, purtroppo nonostante i "vostri monitoraggi" ancora oggi NON sapete (o volete) capire/vedere un "problema" che il cittadino comune percepisce da tempo: INSICUREZZA !! L' assassinio di questo povero ragazzo che con onestà e sacrificio ha cercato di crearsi un futuro onestamente, in un paese diverso dal suo, è solo la punta dell'iceberg di una incapacità (o meglio una superficialità) nel gestire l'ordine pubblico cittadino da parte di una classe politica dedita ad auto-compiacersi e nulla più. Adesso con questa "bella rogna" in mano che farete per risolvere questo annoso problema? NULLA! O meglio, quello che viene sempre fatto in queste occasioni: per qualche settimana vedremo pattuglie di polizia e carabinieri girare in quelle zone, qualche perquisizione, qualche fermo (che poi verrà sistematicamente rilasciato), appariranno sui media locali un paio di articoli per dimostrare che "lo stato c'è" eppoi... tutto tornerà come prima, sino al prossimo fatto di cronaca che vi "rovinerà" la giornata. BUON ANNO!

Francesco Giuseppe

Gelosia? Ridicolo. Una scusa per avere attenuanti e non svelare il vero movente. Magistrati e polizia gli credono, magari. La mentalità del coltello in tasca non è certo Bergamasca, ma di latitudini molto più meridionali, come in Africa, sud. America, ecc. Finchè ci teniamo e facciamo arrivare questa gente....

Diego

Ma questo qui,prende 2 treni in Italia,nessun controllo, e viene beccato da un controllore in Svizzera, c'è qualcosa anzi tanto che non va qui da noi. Mi raccomando poi i controllori inflessibili con lo studente che non oblitera un abbonamento perché magari non funziona la macchinetta Repubblica delle banane ( la nostra...)

Marcello

"... per intervenire con maggiore efficacia in situazioni critiche e contrastare la diffusione del possesso di coltelli che sta emergendo come realtà preoccupante nella società ...". Vuol dire che adesso la polizia locale non è autorizzata a sequestrare coltelli da cucina (o taglierini) trovati in possesso di persone che si aggirano per la città? Non ci posso credere. Non andrà a finire che, se andremo in un negozio di casalinghi a comperare i coltelli per la nostra cucina, dovremo mostrare la nostra carta d'identità, e gli acquisti saranno registrati quasi come se stessimo acquistando una pistola?? D'altronde si sa che certi soggetti comperano i loro coltelli nei negozi (lol)!

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