Nuovi elementi

Omicidio di Pontirolo: spuntano nuovi particolari sulla dinamica della vicenda

La vittima aveva scatenato una zuffa e ferito un dipendente. Per il gip, l'arrestato ha una «personalità allarmante». Resta in carcere

Omicidio di Pontirolo: spuntano nuovi particolari sulla dinamica della vicenda
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Sono emersi nuovi particolari sull'omicidio di Roberto Guerrisi avvenuto a Pontirolo, davanti alla concessionaria Db car, dove era andato per chiedere spiegazioni per le botte prese dalla figlia dal fidanzato, che è figlio del titolare.

I confronti in concessionaria

Il 42enne, infatti, come riportano i colleghi di PrimaTreviglio sarebbe arrivato quella mattina di sabato 28 dicembre una prima volta per chiedere conto di quanto successo alla ragazza. Avrebbe trovato il suo futuro assassino, Rocco Modaffari, 58enne zio del giovane, con il quale ci sarebbe stata in quell'occasione anche una stretta di mano. Ciò prima che Guerrisi se ne andasse via, non essendo riuscito a parlare con il padre del 19enne nonché titolare, Domenico Bonfiglio.

Era tornato alla concessionaria il pomeriggio, alle 14, riuscendo stavolta ad avere un faccia a faccia sia con lui che con il figlio, così come con Modaffari, anche stavolta, e un giovane impiegato nella ditta e fidanzato con una ragazza della famiglia Bonfiglio.

Il clima, non certo disteso. Si era surriscaldato e Guerrisi aveva colpito al volto Bonfiglio senior, scatenando una colluttazione. Circondato, ha poi estratto un coltello ferendo il dipendente dell'azienda, riuscendo poi ad allontanarsi in auto.

Gli spari

Era tornato circa mezz'ora dopo accompagnato dai parenti, fuori dalla Db car, dall'altra parte la famiglia Bonfiglio e in mezzo il cancello chiuso. Si sono confrontati a distanza, Modaffari dalle immagini delle telecamere aveva fin da subito in mano l'arma, non dichiarata e con matricola abrasa. A un certo punto è avvenuta una stretta di mano tra Bonfiglio junior e un parente di Guerrisi, il cui gruppo si stava per allontanare poco dopo. Tuttavia, Modaffari avrebbe poi puntato l'arma ad altezza d'uomo, sparando due volte, colpendo la vittima e di striscio il fratello di quest'ultima al braccio.

Modaffari ha una «personalità allarmante»

Adesso, l'arrestato come riportato da L'Eco di Bergamo si trova in custodia cautelare in carcere, dopo che il gip Stefano Storto ha definito la sua una «personalità allarmante», in quanto non solo deteneva, per il timore dei ladri, una pistola mai dichiarata e con matricola abrasa, ma ha deciso di ricorrervi dopo le ripetute manifeste intenzioni di Guerrisi di cercare vendetta per ciò che aveva subito la figlia, senza limitarsi ad allertare le forze dell'ordine per evitare che la situazione degenerasse.

Dall'autopsia, si è accertato che la vittima è morta per un colpo entrato dal viso e uscito dalla spalla sinistra, che ha provocato un'emorragia fatale. I funerali del 42enne si terranno oggi pomeriggio, alle 14, nella chiesa di Boltiere.

Commenti
Marcello

Il "paese civile" che auspichi tu non esiste da nessuna parte del mondo. Il concetto della libera circolazione dei cittadini all'interno dei propri confini non è mai stato in discussione in nessun paese civile. Forse in Cina esiste ancora questa possibilità, ma se parliamo di paesi civili (=democratici) la Cina non c'entra. Che poi quanto è successo a Pontirolo sia segno che nella nostra nazione ci sono ancora "sacche di Medioevo", su questo sono d'accordo!

Marco88

Mammamia che gentaglia, fossimo un paese civile TUTTE le persone coinvolte sarebbero da rimpatriare nella regione di provenienza, THIS IS NOT BERGAMO!!!!!

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