Omicidio Ziliani, la lettera in aula della madre di Mirto: «Ho deciso di non andare più a trovarlo»
La donna si è avvalsa della facoltà di non rispondere e, prima della lettura, ha abbandonato visibilmente provata l'udienza
Aveva facoltà di non rispondere in quanto parente di primo grado, e così ha fatto: al posto della sua testimonianza, attesa nella giornata di oggi (martedì 11 luglio) in tribunale a Brescia, come riportato da L'Eco di Bergamo la madre di Mirto Milani ha preferito inviare una lettera, qualche giorno fa, ai giudici. Prima della lettura, è uscita dall'aula: «Confermo che non voglio parlare» ha detto, visibilmente provata, prima di abbandonare l'udienza.
La donna ha deciso di non rispondere
Il figlio, che risiedeva a Roncola San Bernardo, insieme alle sorelle Paola e Silvia Zani è reo confesso dell'omicidio di Laura Ziliani, la vigilessa di Temù scomparsa l'8 maggio del 2012 e ritrovata morta tre mesi dopo. La donna, va ricordato, non è indagata nella vicenda che vede coinvolto il gruppo dei tre giovani, imputati invece a processo per omicidio volontario e occultamento di cadavere. Ha deciso di non andare alla sbarra anche il marito, che ha quindi deciso di chiudersi nel suo silenzio.
Il contenuto della lettera
«L’orrore commesso da mio figlio ha completamente devastato la mia vita e quella della mia famiglia - ha scritto la signora nel testo, letto in aula dal presidente della Corte Roberto Spanò -. Quando a marzo in psichiatria Mirto ci ha confessato quello che ha fatto ci è crollato il mondo addosso. E da mamma da quel giorno ho deciso di non andare più a trovarlo».