l'analisi di Banca d'Italia

Operazioni sospette per i ristori Covid: in Bergamasca "occhio" a un centinaio di transazioni

Negli ultimi due anni a livello nazionale sono state segnalate 7.562 operazioni sospette, di queste 945 sarebbero avvenute in Lombardia

Operazioni sospette per i ristori Covid: in Bergamasca "occhio" a un centinaio di transazioni
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Sfiorerebbe i 7 miliardi di euro il volume d’affari che, a livello nazionale, secondo le stime della Banca d’Italia, sarebbe riconducibile a operazioni quantomeno dubbie, finalizzate a ottenere i ristori per compensare le perdite economiche causate dall’emergenza Covid.

L’Unità di informazione finanziaria di Bankitalia, secondo quanto riporta L’Eco di Bergamo, tra denunce di false perdite e altri artifizi, negli ultimi due anni ha segnalato 7.562 operazioni sospette in tutta Italia: di queste 945 sarebbero avvenute in Lombardia (al secondo posto tra le regioni) e tra le 50 e 100 transazioni hanno avuto luogo in provincia di Bergamo.

Stando all’analisi della banca centrale nella prima fase dell’emergenza sanitaria, fino a luglio del 2020, sarebbero cresciute le sospette truffe nella fornitura di materiale sanitario. A partire dal mese di agosto, invece, avrebbero iniziato a emergere i primi casi sospetti di operazioni svolte per ottenere i ristori. Le altre incoerenze, cresciute tra febbraio e settembre del 2021, sarebbero per la maggior parte riconducibili all’abuso di finanziamenti pubblici. Nell’ultimo trimestre del 2021, infine, sarebbero aumentate le segnalazioni di utilizzi non leciti delle detrazioni fiscali.

Sul fronte del riciclaggio di denaro sporco, invece, la Banca d’Italia soltanto l’anno scorso ha contato in Bergamasca 1.952 segnalazioni di operazioni sospette; il 27 per cento in più rispetto a quanto avvenuto nel 2020.

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