Al fotofinish, l'urlo di Djimsiti! È 3-2

Al fotofinish, l'urlo di Djimsiti! È 3-2
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SECONDO TEMPO

L'Atalanta sembra partire meglio e al 47' è subito Pasalic a provarci. Ma l'Hellas non è mai domo e attacca, quando può. Come al 56', quando Amrabat viene murato da Djimsiti proprio all'ultimo. Passano due minuti, e ancora Di Carmine punisce la Dea: grande contropiede, Pessina pesca Lazovic largo che mette dentro un pallone solo da spingere in rete. L'Atalanta sembra imballata, ma al 62', su un cross dalla sinistra, Faraoni stende Castagne. L'arbitro lascia correre ma poi il Var lo richiama e Valeri cambia idea: è rigore. Dal dischetto ecco Muriel, che nonostante una brutta prestazione è freddissimo a battere Silvestri. L'Hellas rincula un po' e l'Atalanta prova allora ad alzare il ritmo, con il Papu che, al 69', inizia la sua personale sfida con Silvestri, con quest'ultimo bravo a dire di no anche al 71'. Gasp toglie Muriel e mette Barrow e proprio il giovane gambiano, all'84', si trova a tu per tu con il portiere avversario, ancora una volta bravissimo a chiudere lo specchio. All'85', il Verona resta in dieci: Dawidowicz, già ammonito, stende Barrow e prende giustamente il secondo giallo. All'89' e al 91' Silvestri è ancora bravissimo a dire no al Papu, ma al 92' il Gewiss Stadium esplode di gioia: Palomino la mette dentro, Toloi (centravanti aggiunto in tutto il finale) tocca meravigliosamente per l'accorrente Djimsiti, che non sbaglia e sigla il 3-2. Dopo altri tre minuti di gioco, Valeri fischia la fine di una grande partita.

 

PRIMO TEMPO

L'Atalanta parte molto contratta, non sembra la solita Dea. E infatti il Verona gioca meglio, soprattutto sfruttando le ripartenze. All'11', però, la prima occasione è nerazzurra, ed è di quelle colossali: Dawidowicz sbaglia il tocco indietro e praticamente lascia Muriel solo davanti a Silvestri, ma il tiro del colombiano è debole e centrale. Il Verona non si fa mettere paura e continua a pressare altissimo, ma al 20' gli scaligeri sbagliano ancora in disimpegno e lasciano a Ilicic un buon pallone. Sul cross in mezzo dello sloveno, però, non ci arriva nessuno. Al 23' Atalanta punita: grave disattenzione su una rimessa laterale offensiva per l'Hellas (anche se andava ripetuta, come hanno poi accertato le immagini) e Di Carmine è libero di calciare da solo in area, punendo Gollini. L'Atalanta subisce il colpo e rischia, due minuti dopo, di prendere un altro gol ancora da Di Carmine. Al 28', invece, una tegola: Ilicic chiede il cambio per un problema muscolare e al suo posto entra Malinovskyi. La Dea prova ad alzare il ritmo: al 35' Hateboer spara alle stelle dopo una bella azione sulla sinistra dei nerazzurri; al 37' è invece il Papu a calciare alto; al 40' sempre il Papu trova una gran conclusione da fuori di destro, ma Silvestri blocca in tuffo. Alla fine, al 44', ecco il pareggio: Malinovskyi riceve palla sulla sinistra, un tocco e poi bordata mancina che si infila proprio nel sette, dove Silvestri non può arrivare. Gol bellissimo, nato dal nulla. Nei due minuti di recupero la Dea resta avanti, ma non ci sono altre occasioni.

 

 

FORMAZIONI UFFICIALI

La testa già un po' vola in Ucraina, ma guai a fare l'errore di sottovalutare questo Verona. Sfida ostica per l'Atalanta in un freddo ma soleggiato pomeriggio dicembrino. Al Gewiss Stadium ecco arrivare l'Hellas che sta stupendo un po' tutti e Gasp non vuole cali di tensione. Per questo si affida ai migliori, lasciando a riposo soltanto Gosens e un acciaccato de Roon. Per il resto, non cambia praticamente nulla dalla formazione tipo. Ma ecco i ventidue uomini che si daranno battaglia sul terreno di gioco al fischio di inizio dell'arbitro Valeri:

Atalanta (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Djimsiti, Palomino; Hateboer, Pasalic, Freuler, Castagne; Gomez; Ilicic, Muriel. All. Gasperini.

Verona (3-4-2-1): Silvestri; Rrhamani, Dawidowicz, Bocchetti; Faraoni, Amrabat, Veloso, Lazovic; Pessina, Zaccagni; Di Carmine. All. Juric.

 

 

Le ultime da Zingonia
di Fabio Gennari

Atalanta-Verona è una gara particolare, ci sono in palio tre punti che sembrano quasi invisibili agli occhi di molto tifosi nonostante Gasperini li ritenga pesantissimi. La gara arriva alla viglia di una sfida che può diventare la più importante di sempre per la Dea e che il mister nerazzurro dovrà affrontare insieme ai suoi ragazzi ancora una volta senza Duvan Zapata. Il centravanti colombiano, dopo giorni di silenzio, è tornato a farsi sentire via social, forse per spegnere le preoccupazioni di chi già lo vede lontano da Bergamo e per questo si renderebbe protagonista di un recupero che sta diventando sempre più lungo.

 

 

Il post di Zapata su Instagram. Il centravanti della Colombia è fuori ormai dal 12 ottobre. Nei giorni scorsi abbiamo sottolineato a più riprese che clinicamente il ragazzo è guarito, ma che non si sente ancora a posto. Ieri pomeriggio, su Instagram, Zapata ha scritto queste parole: «In questi giorni - ha scritto il colombiano - ho letto molte cose inesatte sul mio infortunio e vorrei fare chiarezza. Innanzitutto ci tengo a precisare che non è vero che sono guarito e non sono ancora rientrato perché ho paura a calciare. La verità è che sfortunatamente ho avuto una piccola ricaduta che ha prolungato i tempi di guarigione, ma sto lavorando per tornare il prima possibile. Non vedo l'ora di tornare per dare una mano ai miei compagni. Forza Atalanta!». Dettagli medici a parte, il concetto è chiaro: l'assenza è legata a problemi fisici, Zapata ha in testa solo l'Atalanta. Sull’entità di questi problemi e sulla guarigione i medici dell’Atalanta e i consulenti interpellati (il professor Cugat a Barcellona e un collega del dottor Mariani a Villa Stuart) hanno dato sostanzialmente lo stesso parere, ma ora che Zapata ha preso la parola si capisce che ancora qualcosa da sistemare c’è. Resta solo da capire quanto il numero 91 potrà tornare in gruppo.

 

 

Gasperini sicuro: il campionato per noi è importantissimo. «Ci teniamo molto a fare bene in campionato, questa volta ci saranno quattro giorni tra una partita e l'altra di Champions League e poi non è che si può pensare di vincere con il Verona e in generale in partite di serie A senza andare in campo per fare il massimo. Niente calcoli rispetto alla gara di mercoledì, pensiamo solo alla partita di domani». Con queste parole, praticamente in apertura di conferenza stampa, il tecnico dell'Atalanta ha spento sul nascere tutti i discorsi di possibile turnover che si sono fatti nelle ultime ore. La formazione orobica scenderà in campo oggi alle 15 al Gewiss Stadium contro il sorprendente Verona di Juric e l'obiettivo è provare ad accorciare un po' sulle squadre davanti in classifica. «Vedendo il calendario, abbiamo la possibilità di rosicchiare qualcosa a chi ci è davanti. Pensiamo a fare la nostra gara contro una formazione che ha finora raccolto ben 18 punti giocandosela sempre a viso aperto. Non è affatto una partita semplice, Juric è un allenatore molto bravo che conosco da tempo, ma non parlerei di maestro e allievo. Il suo calcio propone cose che arrivano anche dal percorso fatto come calciatore, magari altri aspetti sono figli del lavoro che abbiamo fatto assieme ma vi assicuro che, una volta in campo, ognuno cercherà di ottenere il massimo per la sua squadra. Sono tre punti importanti».

 

 

Le probabili scelte: dentro Muriel e Ilicic con Gomez. I 22 giocatori convocati dal tecnico nerazzurro per la gara di oggi sono praticamente tutti i disponibili della prima squadra oltre al centravanti della Primavera Piccoli. La presenza di Gomez e de Roon oltre a Kjaer conferma che i problemi sono ormai superati e, considerando la voglia del tecnico di mandare in campo la formazione migliore, risulta anche abbastanza semplice ipotizzare la formazione. In porta ci sarà Gollini, in difesa spazio ai titolarissimi che in questo momento sono Toloi, Palomino e Djimsiti mentre a metà campo l’uomo imprescindibile è Pasalic con Freuler favorito su de Roon; le corsie laterali saranno occupate da due tra Gosens, Hateboer e Castagne mentre in attacco ci saranno Muriel e Ilicic con Gomez a supporto. Al Gewiss Stadium si prospetta una bella giornata di sole, la temperatura è tipicamente invernale e il calore del pubblico sarà determinante.

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