Dopo quarant'anni insieme

Pannella divorzia dalla Bonino E lei risponde: «Ma siete scemi?»

Pannella divorzia dalla Bonino E lei risponde: «Ma siete scemi?»
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Che Verdini lasci Berlusconi fa un certo effetto, ma tutto sommato ci può anche stare, visto l’andirivieni frenetico che ha caratterizzato il ventennio azzurro. Che Tosi e Zaia litighino e si separino, pur essendo gli alfieri della Lega nelle regioni del Nord, si può al limite inquadrare come conseguenza del cambiamento che il Carroccio ha subito negli ultimi due-tre anni; e quindi amen, ce ne si fa una ragione.

Ma che Marco Pannella siluri malamente Emma Bonino, dopo quarant’anni di battaglie politiche vissute fianco a fianco, sempre in prima linea, non è proprio concepibile. O meglio, non lo era fino a due giorni fa, domenica 26 luglio, quando durante il consueto appuntamento di fine settimana a Radio Radicale, il leader storico del partito ha, senza mezzi termini, accusato la Bonino di non interessarsi più minimamente della vita dei radicali e di concentrarsi, invece, sul proprio prestigio internazionale. E tante altre cose che mai e poi mai ci si sarebbe mai aspettati di sentir pronunciare da Pannella all’indirizzo della sua compagna politica di sempre.

 

 

Gli attacchi imprevisti, e quel libro galeotto. Pannella, di fronte ad un incredulo Massimo Bordin, la voce storica di Radio Radicale, durante le sue consuete chiacchiere politiche domenicali, si è lanciato senza preavviso in una feroce arringa che ha avuto come bersaglio nientemeno che la Bonino, definita dallo storico leader come una sorta di fantasma fra i radicali, che ha contatti con tutto il mondo meno che con il partito, essendo interessata esclusivamente al «jet set internazionale». Incalzato da Bordin a spiegarsi meglio, Pannella rincara la dose: «Ormai con noi non parla più. Che c…o faccia lo sappiamo solo grazie ad indiscrezioni e alla stampa». Tocca poi alle nomine istituzionale che la Bonino ha ottenuto in questi anni, dal Ministero degli Esteri nel 2013 fino alla candidatura alla Presidenza della Repubblica: tutti accadimenti di cui Pannella si prende pieno merito, e che ora sono ricambiati con il più totale disinteresse. Emerge, forse, anche un poco di invidia: «Io cerco sempre di ottenere un incontro con Mattarella, ma non riesco mai ad ottenerlo visti i suoi numerosi impegni. Emma invece, sono sicuro, se lo chiama nel giro di 5 minuti riesce ad incontrarlo».

Infine, Pannella accenna ad un episodio che lascia Bordin a bocca aperta, e di cui finora non si era mai sentito parlare: stando a quanto dichiarato dal leader radicale, 5-6 anni fa era pronto per la pubblicazione un libro che avrebbe dovuto essere una sorta di somma, storica e contenutistica, dell’esperienza del partito, realizzata attraverso una sorta di dialogo a quattro fra lo stesso Pannella, Matteo Angioli, Angiolo Bandinelli e Carlo Ripa di Meana. Ebbene, parrebbe che la Bonino si sia opposta con tutte le proprie forze alla pubblicazione di questo libro, minacciando addirittura le dimissioni dal partito qualora il suo diktat non fosse stato rispettato. Pannella non si spinge oltre nei dettagli della vicenda, limitandosi a dire: «Se ne volete sapere di più, chiedetelo alla Bonino».

 

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La reazione della Bonino e le ragioni di questa rottura. Emma, intercettata poche ore dopo le dichiarazioni di Pannella, si è limitata a dire che «è stata una giornata molto complicata, preferisco non parlare». E a precisa domanda che fosse sua intenzione dimettersi dal partito in seguito a questo sfogo di Pannella, Emma replica decisa: «Ma siete scemi? Io sono iscritta a quel partito a 2.500 euro al mese».

Cosa abbia effettivamente portato a questa clamorosa rottura lo si può solamente ipotizzare. Certo è che qualche segno quantomeno di un’insofferenza vicendevole era già affiorato negli ultimi tempi, e la goccia che potrebbe aver fatto traboccare il vaso pare sia caduta quando, qualche giorno fa, in Senato si è tenuta una conferenza, indetta proprio dai radicali, sui diritti umani a livello internazionale: il partito era al completo, tanti gli ospiti illustri, ma della Bonino non c’è stata traccia. Cosa che ha fatto particolarmente imbufalire Pannella.

Non bisogna però dimenticare che, come noto, la Bonino in questo 2015 si è sottoposta ad un ciclo di chemioterapie dovuto dalla presenza di un tumore al seno, cosa che per forza di cose l’ha, almeno momentaneamente, allontanata dalla scena pubblica e naturalmente anche dalla vita del partito. Ma Pannella, evidentemente, non l’ha ritenuta una giustificazione sufficiente.

L’impressione, ragionando sull’episodio del libro e riflettendo sugli attacchi di Pannella (che spesso avevano molto il sentore del: perché lei sì e io no?), è che ora che la carriera politica di entrambi sia prossima al capolinea, ci sia il desiderio di accaparrarsi tutto per sé il merito della quarantennale storia del Partito Radicale, delle sue battaglie e della sua presenza politica e sociale, senza dividerla con l’altro. Una triste fine per due amanti della cosa pubblica che, al di là delle condivisione o meno delle idee, sono sempre stati un forte esempio di anteposizione degli interessi del partito a quelli personali, cosa ampiamente dimostrata dalla leadership condivisa per moltissimo tempo senza mai incorrere in particolare screzi. Peccato.

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