Pasqua, il 17% sceglie il ristorante Tutto esaurito: numerosi gli stranieri
I bergamaschi preferiscono festeggiare la Pasqua a casa, ma non disdegnano un salto al ristorante. È quanto emerge da un sondaggio effettuato tramite Facebook da Confesercenti Bergamo. Il 17% degli intervistati si concederà un pranzo fuori, ma la maggior parte (83%) trascorrerà il giorno di festa comodamente in salotto, gustandosi le specialità preparate in cucina. Nel menù vince senza discussioni la tradizione: l’85% sceglierà polenta, capretto e altri piatti tipici, solo il 15% punterà sul pesce e altri ingredienti alternativi.
Dove si fa la spesa. Dove fare la spesa pre pasquale? Il 54% dei bergamaschi entrerà come sempre nel negozio di fiducia, il 46% invece andrà al supermercato. Poi, una volta tagliata la colomba, arriverà il momento più atteso, soprattutto dai bambini: l’apertura delle uova di cioccolato. Il 55% spenderà tra i 10 e i 20 euro per acquistarle, ma un buon 45% investirà un budget maggiore.
Tanti gli stranieri. «Gli stranieri arrivano da Germania e Svizzera e dal Nord Europa - spiega Giovanni Zambonelli, presidente del Gruppo Albergatori e vicepresidente vicario Ascom -. Crescono i turisti polacchi in città e San Pellegrino conquista i russi per un lungo week-end tra shopping e terme». Nei menù vincono tradizione, filiera corta e bio. Largo a capretti, agnelli, asparagi e carciofi. La pecora gigante bergamasca, razza di grande pregio esaltata da Slowfood, conquista uno spazio nei menù più attenti alla filiera corta, pronti a proporre con scelta coraggiosa – e anche etica- carni di capi adulti. Le uova, simbolo per antonomasia della Pasqua, sono in molti casi covate a km zero da galline ruspanti, allevate all'aperto.
Tutto esaurito. I ristoranti sono pieni, e spesso a Pasqua c’è un menù fisso (dai 40 ai 60 euro, vini esclusi), mentre a Pasquetta vince la proposta «à la carte». Lo scenario delineato a livello nazionale da Fipe - Federazione Italiana Pubblici Esercizi prevede presenze fuoricasa per 6 milioni di clienti –più della metà italiani- tra ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, in crescita dell'1,1% sull'anno scorso. Anche per il 2018 permane un clima di fiducia negli operatori del fuoricasa. Quest'anno i ristoranti in attività saranno l'89,2% del totale, in leggero aumento rispetto all'anno scorso (88,2%).