Una tantum e secondo la fascia

Pensioni e rimborsi, cosa cambia (A parte che pochi son d'accordo)

Pensioni e rimborsi, cosa cambia (A parte che pochi son d'accordo)
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Lunedì 18 maggio il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge sulle pensioni con cui verrà dato un parziale rimborso ai pensionati che, nel biennio 2012-2013, hanno subito il blocco dell’indicizzazione degli assegni. Il provvedimento arriva dopo la sentenza della Consulta che, il 30 aprile 2015, ha giudicato incostituzionale il blocco delle rivalutazioni delle pensioni superiori a tre volte il minimo Inps contenuto nel decreto Salva-Italia voluto nel 2011 dal governo Monti. Il testo integrale del decreto verrà diffuso solo dopo che sarà stato consegnato alla Camera ed al Senato. Nel frattempo, ecco come funzioneranno i rimborsi: chi ne ha diritto, quanto e quando.

Mini-rimborsi una tantum. Sono 3,7 milioni i pensionati che il primo di agosto riceveranno il rimborso: «Se prendi 1.700 euro lordi di pensione – ha semplificato Renzi – avrai 750 euro di rimborso, se prendi 2.200 ne avrai 450 euro, se prendi 2.700 ne avrai 278 euro». I rimborsi, quindi, variano a seconda dell’importo delle pensioni e, come ha chiarito il premier, arriveranno «una tantum». Non è necessario fare richieste per ottenerli, chi ne ha diritto riceverà i soldi in automatico. Circa 650mila pensionati, quelli con una pensione sopra i 3.200 euro lordi, invece, rimarranno a bocca asciutta.

 

 

Un rimborso solo parziale. I pensionati interessati dal blocco riceveranno molto meno di quanto in teoria avrebbero potuto ottenere con un rimborso integrale (cosa che però la Corte Costituzionale non ha chiesto nella propria pronuncia). Come ricordato dal presidente Renzi, la totale integrazione degli assegni pensionistici superiori a tre volte il minimo Inps avrebbe comportato per lo Stato un esborso di quasi 18 miliardi di euro, contro i 2 miliardi e 160 milioni di euro che costerà, invece, l’operazione di mini-rimborsi decisa con il decreto legge. Come chiarito dal Ministro dell’Economia Padoan, la soluzione del governo evita che scatti una procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea per deficit eccessivo: «Dover fronteggiare le conseguenze complete implicite alla sentenza avrebbe portato l’indebitamento al 3,6 percento in rapporto al Pil» (valore al disopra del parametro Ue del 3 percento).

La copertura finanziaria. La copertura finanziaria dei 2 miliardi e 160 milioni di euro arriverà dal “tesoretto”, che consta di 1,6 miliardi ed è frutto della differenza tra deficit tendenziale e deficit programmato (ovvero l’extra-gettito della finanze statali rispetto alle previsioni). Le altre risorse verranno ricavate dal bilancio pubblico attraverso operazioni di mini spending review.

 

 

Nuova indicizzazione dal 2016: un meccanismo “più generoso”. Il Ministro dell’Economia Padoan ha poi precisato come saranno erogate le rivalutazioni a partire dal 2016:  «Verrà applicato un meccanismo di indicizzazione più generoso rispetto a quello del passato». In pratica, «chi guadagna 1.700 euro di pensione avrà 180 euro di rivalutazione all’anno, cioè 15 euro al mese. Per gli assegni da 2.200 euro lordi sono 99 euro l’anno e per quelli da 2.700 sono 60 euro all’anno, cioè 5 euro al mese».

Le pensioni verranno pagate il primo giorno del mese. Nel decreto legge approvato lunedì è inserita anche una norma che consente  di anticipare al primo giorno del mese il pagamento delle pensioni. A volerla era stato il presidente dell’Inps, Tito Boeri, per ragioni di uniformità e funzionalità nel sistema e per garantire la liquidità ai pensionari per far fronte alle spese di inizio mese.

 

Le critiche. I sindacati si dicono scontenti: la decisione del governo sui rimborsi per le pensioni «non risponde a nessuna delle indicazioni contenute nella sentenza della Consulta», ha dichiarato la Uil in persona del segretario confederale Domenico Proietti. Anche per la Cisl la risposta dell’esecutivo alla sentenza della Corte Costituzionale è «inadeguata e insufficiente». Renato Brunetta critica duramente il decreto legge via Twitter: «Renzi in conferenza stampa cerca di cambiare le carte in tavola. Ma i numeri hanno la testa dura: ruba 16 miliardi ai pensionati italiani». Anche il deputato del M5S Danilo Toninelli attacca il governo: «Questi fanno i conti come gli pare, fregano i pensionati e impostano il tutto come un dono del governo. Un vero e proprio spot elettorale ma stavolta fatto con la pistola ed il passamontagna di un rapinatore».  Il leader della Lega Nord Matteo Salvini, invece, ha annunciato di aver dato incarico ad un legale di presentare ricorso contro la normativa Fornero alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo. Il premieri Renzi si difende: «È il colmo che chi ha votato quella norma venga a dire a noi che dobbiamo restituire tutto. Noi stiamo rimediando ai danni che hanno fatto loro, perché quando è stata approvata la legge Fornero io tappavo le buche nella città di Firenze».

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