Per un Gasperini che sta arrivando c'è un Pinilla che dice «vedremo»

Gian Piero Gasperini non è ancora il nuovo allenatore dell'Atalanta, ma intanto non è più (ufficialmente) quello del Genoa. Tra mercoledì e giovedì, infatti, sono stati finalmente sciolti i nodi contrattuali con la società del presidente Preziosi e il tecnico piemontese ha rescisso il contratto che lo legava al Grifone, strappando anche, si dice, una buonuscita da 400mila euro. Al suo posto, sulla sponda rossoblu di Genova, arriverà Ivan Juric, ex capitano e vice proprio di Gasperini, ma soprattutto autore della meravigliosa cavalcata verso la Serie A del Crotone, che l'anno prossimo militerà in massima serie grazie al tecnico croato.
«Genova, è un arrivederci». Sabato 11 giugno, ai microfoni di Sky Sport, Gasperini ha salutato la città che, per 7 anni (dal 2006 al 2010 e dal 2013 al 2016), è stata la sua casa, ma soprattutto la città che ha rappresentato, fino ad ora, la sua più bella parentesi professionale, tra promozioni insperate, grandi stagioni in A e tante soddisfazioni raccolte anche sui campi più difficili del nostro campionato. Il tecnico di Grugliasco, però, ci tiene a sottolineare come si non tratti di «un addio, rimarrò legato a questo ambiente per sempre». Proprio nell'occasione, Gasperini precisa che dietro a questo divorzio non c’è il suo ormai famoso sfogo contro quei tifosi rossoblu che lo contestavano: «Non c’entra nulla. Anzi, dopo quell’episodio l’ambiente si è ricompattato. Sono fortunato per aver vissuto quello che ho vissuto e per quello che ho ricevuto dai tifosi del Genoa». A raccogliere la sua eredità sulla panchina del Grifone sarà un suo allievo, Juric: «Il Genoa alla fine andrà avanti e farà bene. Il presidente Preziosi, quando si impegna in prima persona, è veramente geniale nella scelta dei giocatori e nel costruire le squadre».
Pinilla e Gasperini, un amore mai nato. Parole di amore, certo, ma ora Gasperini ha voglia di ripartire e, a meno di ulteriori clamorosi colpi di scena, la piazza da cui farlo sarà Bergamo. Dell'Atalanta, però, il tecnico non ne vuole ancora parlare. Manca poco, tanto vale attendere. Chi invece ha voluto parlare di Dea è stato Mauricio Pinilla. L'attaccante cileno è al momento impegnato con la nazionale Roja negli Usa, dove sta giocando la Copa America Centenario. Nonostante la distanza, i giornalisti di Sky Sport lo hanno fermato per fargli qualche domanda sull'Atalanta, sul cambio dell'allenatore e sul suo futuro. Le risposte del numero 51 nerazzurro, sebbene molto diplomatiche, preoccupano un po' quei tifosi che, grazie al suo carisma e ai suoi gol in acrobazia, si sono innamorati di lui: «Gasperini? È un ottimo allenatore. Per il mio futuro vedremo con la società, sarebbe difficile rimanere in questa situazione... Sono contento all’Atalanta, ma bisogna capire la volontà della dirigenza e dell’allenatore. Con Gasperini sono stato già al Genoa e lui faceva altre scelte. Vedremo, il mercato è lungo».
Paloschi e Borriello il futuro? In effetti l'attaccante cileno a Genova ci è rimasto meno di sei mesi: arrivato il 7 agosto 2014, ha salutato tutti l'8 gennaio 2015. Complessivamente, con Gasperini in panchina, ha giocato appena 14 partite tra campionato e Coppa Italia, di cui ben 7 da subentrante (in 3 è stato invece tolto anzitempo dal campo), raccogliendo il magro bottino di 4 reti di cui una su rigore. L'allenatore piemontese, del resto, gli ha sempre preferito Alessandro Matri, meno combattivo ma molto più utile, in termini di movimenti, alla sua idea di gioco. Non è un caso che, proprio in queste ore, l'Atalanta starebbe provando a perfezionare l'acquisto di Alberto Paloschi, attaccante completamente diverso per caratteristiche fisiche, tecniche e tattiche da Pinilla e molto più simile invece, soprattutto in termini di movimenti, a Matri. Insomma, pare proprio che l'esperienza in nerazzurro di Pinilla sia giunta al termine dopo un anno e mezzo comunque intenso, fatto di rovesciate e applausi, ma anche, purtroppo, di espulsioni e infortuni. Chi, invece, con Gasperini potrebbe restare è sicuramente Borriello, che proprio al Genoa con il tecnico piemontese raggiunse i picchi più alti della sua carriera. Non è un caso che l'attaccante partenopeo abbia deciso di aspettare prima di decidere dove giocare la prossima stagione.