Accoltellamento di Milano

Lanni, fermo convalidato e carcere: «Volevo colpire un dipendente Unicredit»

Deve rispondere di tentato omicidio aggravato dalla premeditazione e di porto abusivo d’arma

Lanni, fermo convalidato e carcere: «Volevo colpire un dipendente Unicredit»

«Io lavoravo per Unicredit e sono stato buttato fuori. Mi sono appostato nel luogo dove è avvenuto il fatto con lo scopo di colpire il mondo della finanza presso cui ho lavorato».

Così, il 59enne Vincenzo Lanni di Villa di Serio, ha spiegato davanti alla gip Rossana Mongiardo il gesto compiuto lunedì 3 novembre: in piazza Gae Aulenti a Milano, ha accoltellato una sconosciuta mentre si recava al lavoro (nel riquadro nella foto in evidenza).

La donna sta bene

La vittima, la 43enne Anna Laura Valsecchi di Cernusco sul Naviglio, sta lentamente migliorando. È ancora ricoverata in ospedale e le sue condizioni restano stabili, anche dopo l’operazione d’urgenza per lo squarcio alla schiena inflitto da Lanni.

Il passato di Lanni racconta una storia di violenza che si ripete. Ex programmatore informatico, aveva già colpito con un coltello dieci anni fa due anziani tra Alzano e Villa di Serio, venendo condannato a otto anni di reclusione per tentato omicidio. Dopo aver scontato la pena, era stato affidato a una struttura psichiatrica di recupero.

Ma col tempo quella valutazione di “soggetto socialmente pericoloso” era stata revocata, fino al recente allontanamento dalla comunità 4Exodus di Casale Litta, nel Varesotto, per cattiva condotta. Un provvedimento arrivato solo quattro giorni prima dell’aggressione a Milano, ai danni della 43enne.

Convalidata la custodia cautelare in carcere

Ieri (giovedì 6 novembre) c’è stato l’interrogatorio di Lanni. Secondo quanto riportano oggi (venerdì 7 novembre) i colleghi di Prima LaMartesana, il magistrato, dopo l’interrogatorio, ha convalidato il fermo e applicato la misura della custodia cautelare in carcere.

Ora Lanni deve rispondere di tentato omicidio aggravato dalla premeditazione e di porto abusivo d’arma. Secondo gli inquirenti, proprio l’acquisto del coltello da cucina nei giorni precedenti dall’aggressione dimostrerebbe la pianificazione dell’attacco.