Intervista a Marcello Zenoni

Perché a Bergamo i Cinque Stelle non gridano "Vaffa" e sono gentili

Perché a Bergamo i Cinque Stelle non gridano "Vaffa" e sono gentili
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Ci sono, ma non si vedono. Anzi, il vero problema è che non si sentono. «È vero, siamo una voce flebile in città. Del resto stiamo imparando anche noi a fare politica vera»: parola di Marcello Zenoni, insieme a Fabio Gregorelli consigliere del Movimento 5 Stelle nel Consiglio comunale di Bergamo. Dell’immagine del grillino arrabbiato, quello dei “vaffa” e degli improperi, del complottismo e del populismo, Zenoni ha ben poco. Pacato e dai modi gentili, porta avanti le battaglie sue e del Movimento con rispetto per tutti, istituzioni in primis: «Gli esagitati non mancano. Ogni tanto, nelle riunioni, mi dicono: “Devi dirglielo che son tutti ladri!”. Ma loro non hanno mai partecipato a un Consiglio, non funziona così. C’è una serietà, una professionalità, che va rispettata». Mica roba da poco se a dirlo è un pentastellato, uno dei “figli" dell’anti-casta.

 

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Un po' di autocritica. In realtà, a Bergamo, il Movimento 5 Stelle ha una sua base. Meno nutrita che in altre parti d’Italia, ma comunque in grado di riempire Piazza Vittorio Veneto durante la campagna elettorale del 2014, quando fu Beppe Grillo a fare tappa in città. O di partecipare numerosa alla festa provinciale che, da due anni a questa parte, si tiene in estate a Ghisalba. Eppure, quando dal tifo di piazza si passa all’aula consiliare, l’impressione è che questa forza propulsiva si perda. I grillini, nelle stanze dei bottoni, è come se non ci fossero. «Ci facciamo un mazzo così, ma è complicato emergere - conferma Zenoni -. Virtualmente siamo in migliaia, ma poi a lavorare fattivamente sul territorio siamo soltanto una dozzina. E tra noi in pochi hanno competenze specifiche o esperienze politiche alla spalle. Esistiamo, perché a Bergamo il Movimento è arrivato anche all’8 percento e perché io sono stato eletto con 5mila e passa voti, ma sono numeri che poi non hanno riscontro nei fatti purtroppo». Un’autocritica a cui non siamo abituati ad assistere a livello nazionale: «Credo che sia doverosa, sia da parte dei vertici che da parte del sottoscritto».

 

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Pubblicato da Bergamo 5 Stelle su Sabato 12 novembre 2016

 

Di Maio e Di Battista a Bergamo. Complessivamente, i grillini orobici sono undici: Zenoni e Gregorelli nel Consiglio comunale di Bergamo, altri otto nei Consigli di diversi Comuni della provincia, e Dario Violi, bergamasco, in Regione. Pochi ma buoni, direbbero loro. Un’occasione per rilanciare la propria immagine anche nella Bergamasca c'è stata anche sabato 12 novembre, quando nel capoluogo orobico sono arrivati niente di meno che Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista. I due nuovi volti del Movimento stanno girando l’Italia per promuovere il “No” al referendum del 4 dicembre e sabato hanno marciato dalla stazione sino a Città Alta.

Naturalmente Zenoni è al loro fianco: «È una bella occasione. È un evento nazionale che penso faccia onore anche a Bergamo. Di Maio e Di Battista ce la stanno mettendo tutta, secondo me vanno apprezzati per questo. Da fuori non si vede, ma anche grazie a loro ci stiamo strutturando sempre di più. Prima il Movimento era puro spontaneismo. La fase del 2014 è stata molto strana: noi non sapevamo mai bene cose dire, perché magari un giorno sembrava si andasse in una direzione e quello dopo Grillo smentiva tutto. Ora finalmente c'è una linea, non si naviga più a vista».

 

Questo l'intervento del nostro portavoce consigliere comunale Marcello Zenoni, dal palco di piazza della libertà a Bergamo per il #TreNOtour al Referendum del 4 dicembre #IODICONO

Pubblicato da Bergamo 5 Stelle su Sabato 12 novembre 2016

 

Alcune conquiste. Resta però l’impressione che, pur con tutto l’impegno, a Bergamo il Movimento 5 Stelle sia ancora decisamente lontano dall’essere una forza politica influente: «Non abbiamo neppure una sede, ci troviamo in gruppo al bocciodromo, che per fortuna alla fine la Giunta ha deciso di non toccare - spiega sorridendo Zenoni -. Ma le nostre battaglie le abbiamo fatte e alcune le abbiamo anche vinte. Come quella sui lavori al Donizetti, su cui il Comune ha dovuto fare marcia indietro. Il problema è che non siamo ancora in grado di pubblicizzare questi risultati. Figurarsi che in quel caso alla fine Gori riuscì anche a fare bella figura...».

Le critiche a Gori. Del resto il sindaco non è proprio nato ieri: «Poter “battagliare” con un personaggio del genere, per noi è una scuola politica incredibile. La sua caratura va ben oltre la città. Non mi stupirei se in futuro lo vedessimo sfidare Renzi. Politicamente è una figura di rilievo nazionale». Nonostante le belle parole riservate a Gori, il giudizio dei pentastellati sul lavoro della Giunta non è certo dei più positivi, come sottolinea Zenoni: «Ammetto di essere un po’ deluso. Mi aspettavo molto da Gori e la sua squadra. Spesso mi hanno anche criticato dicendo che facevo un’opposizione troppo morbida, ma nel primo anno e mezzo ho ritenuto giusto aspettare, anche perché il loro programma, in molti punti, si avvicinava al nostro. Invece oggi mi dico profondamente deluso. Tante parole, ma pochi fatti. Basta guardare come stanno gestendo la situazione delle periferie: non c’è un piano».

Luci e ombre. A due anni e mezzo dal debutto nella politica bergamasca, dunque, il bilancio dei 5 Stelle è fatto di luci e ombre: «Possiamo e dobbiamo ancora migliorare tanto. Ma per farlo abbiamo bisogno di aiuto. Ci troviamo nella paradossale situazione in cui, a livello nazionale e mediatico, il Movimento è più forte che mai, eppure la partecipazione della gente al nostro operato è calata molto. Sul web cresciamo, ma la visione pionieristica, l’energia dell’inizio, è venuta meno. Eppure le potenzialità sono enormi, anche qui a Bergamo ». La città dove i grillini ci sono, eppure non si sentono.

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