Pare qualcuno abbia detto no

Migranti, perché non ai Riuniti? (Chiederlo a Bergamo è un tabù)

Migranti, perché non ai Riuniti? (Chiederlo a Bergamo è un tabù)
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Proprio vero. Quando la soluzione è sotto il naso si fatica a vederla. O, peggio, si fa finta di non vederla. Bergamo non sa più dove mettere i profughi (tra città e provincia ce ne sono più di 800), tanto che il prefetto ha dovuto far aprire addirittura le palestre, dopo averne spediti il più possibile tra i monti (dice il proverbio: lontano dagli occhi, lontano dal cuore).

 

Ex Ospedali Riuniti     Ex Ospedali Riuniti

 

La Diocesi sta ampiamente facendo la sua parte, mettendo a disposizione diverse case religiose e colonie (l'ultima è Villa Jesus di Castione della Presolana). Sul Colle non sanno più cosa inventarsi, tutte le strutture disponibili sono già state aperte, più di così non si può. E non è vero, come ha incautamente detto il sindaco di Castione Pezzoli, che la Caritas è disposta a ospitare i 170  profughi accampati nelle palestre, da sgomberare entro metà agosto visto l'approssimarsi dell'anno scolastico. Trenta migranti andranno sì a Villa Jesus, ma non è automatico che il resto finisca in altre colonie parrocchiali. Quanto ai sindaci, più che altro subiscono la situazione: poche ore di preavviso, magari tramite sms, per prepararsi a ricevere i richiedenti asilo.

 

Ex Ospedali Riuniti     Ex Ospedali Riuniti

 

Non c'è più posto, ripetono praticamente tutti. Eppure sì, un posto ci sarebbe. Talmente grande che è strano che nessuno lo veda. Si trova in Largo Barozzi. Ricordate? È il vecchio ospedale. Ormai è destinato alla Guardia di finanza, che ci farà la nuova Accademia. I lavori di riqualificazione partiranno però nel 2017, non prima. Al momento l'area è vuota e inutilizzata, oltre che sorvegliata a spese dei contribuenti (dettaglio non da poco). Ed è piuttosto ben attrezzata. Di sicuro molto più di altre strutture, se non altro perché fino a due anni e mezzo fa riceveva e curava pazienti. Ben quattro padiglioni, volendo, sarebbero pronti ad ospitare almeno un centinaio di profughi. Pare che un sopralluogo sia già stato fatto. I letti ci sono, i servizi igienici anche. L'uovo di Colombo, insomma, che tamponerebbe l'emergenza e allenterebbe la pressione sulle comunità locali. E allora? Allora non se ne farà nulla.

L'idea di utilizzare i Riuniti è balenata qualche settimana fa durante un vertice fra Caritas, Provincia, Comune di Bergamo e Prefettura. Qualcuno, ingenuamente, ha osato porre la domanda: perché non portare i richiedenti asilo in largo Barozzi? Ma dal palazzo del governo di Via Tasso hanno fatto capire che non è aria. Da quel poco che è filtrato, sembra che la risposta sia stata simile a quella che si dà ai bambini quando fanno domande imbarazzanti: «No». «Ma perché?». «Perché no». Pare infatti che l'idea di aprire le porte ai disperati dei barconi – ma bisogna dirlo sottovoce, attenzione - non “entusiasmi” i vertici militari. Paradossale.

 

01     Ex Ospedali Riuniti

 

Ma come, lo Stato chiede a tutti di aprire le porte e poi tiene sprangate le sue, pagando per di più fior di soldi per trovare spazio ai richiedenti asilo? Un Paese civile deve accogliere i profughi, è il ritornello. Come no. Però non nel mio giardino, grazie. A Montichiari, ad esempio, stanno pensando di aprire la vecchia caserma Serini, che potrebbe ospitare circa 600 persone ed è messa molto peggio dei Riuniti. A Bergamo invece idee del genere non passano nemmeno per la testa. E se proprio spuntano tra le orecchie di qualcuno, meglio scacciare il pensiero. Non sia mai. I migranti ai Riuniti? Parlarne è tabù, anche per la politica. Non si è sentito nessuno avanzare la proposta. Un curioso caso di amnesia bipartisan.

E allora, visto che nessuno pone pubblicamente la domanda - nel suo piccolo - ci prova Bergamopost: perché non aprire gli ex Riuniti ai migranti? Domandare è lecito, rispondere è cortesia. Con un avviso: evitate il “perché no”. Non siamo più bambini.

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