Verso Sassuolo-Atalanta

«Petagna? Si è allenato bene E il Napoli non rigiri la frittata...»

«Petagna? Si è allenato bene E il Napoli non rigiri la frittata...»
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Nel giorno del suo compleanno (venerdì 26 gennaio), mister Gasperini ha incontrato la stampa leggermente in ritardo rispetto all’orario previsto. Colpa, se così si può dire, del brindisi con taglio della torta e applauso d’auguri andato in scena nella sala ristorante con lo staff, i giocatori e i dirigenti presenti dell'Atalanta. Il tecnico di Grugliasco ha poi parlato della gara contro il Sassuolo di sabato 27, annunciando qualche variazione e l’assenza per infortunio di Rizzo e Spinazzola, e tornando anche sul gol che ha deciso Atalanta-Napoli.

 

 

Il sessantesimo compleanno. «Mamma mia, è un giorno di grande festa e mi arrivano auguri da tutte le parti. Durante il viaggio in bus a Reggio Emilia dopo cercherò di rispondere a tutti. Nel mentre, bisogna pensare alla gara con il Sassuolo: andiamo a giocare pensando solo alla sfida che ci attende e non concentrandoci troppo sulla Juventus contro cui scenderemo in campo martedì».

La situazione degli infortunati. «Spinazzola rimarrà a casa, ha un piccolo problema muscolare al polpaccio e vediamo di recuperarlo per martedì. Gomez è tutta la settimana che si allena in differenziato e quindi andrà valutato per bene (è comunque tra i convocati, ndr) mentre Rizzo sarà costretto a stare fermo 40-45 giorni a causa di una lesione al tendine. Faremo un po’ di turnover, ma non ne cambio di certo dieci, anche perché sarà dura. Barrow e Orsolini? Difficile che trovino spazio tutti e due, sono abbastanza simili e poi anche con i tre giorni che avremo dopo la gara di Reggio Emilia possiamo eventualmente recuperare».

Il Sassuolo. «È una buona squadra, domenica ha recuperato il Torino e ha pure rischiato di vincere. Due anni fa è arrivata in Europa e l’anno scorso ha giocato le coppe. L’impianto della loro rosa è lo stesso: ci sono ragazzi come Berardi, Politano, Duncan, Missiroli, Acerbi e molti altri. Li abbiamo già affrontati anche in Coppa, con Iachini hanno migliorato anche qualcosa e il loro impianto è di valore».

I carichi di lavoro. «È venuto fuori da qualche parte che la squadra era condizionata dai carichi di lavoro, evidentemente qualcuno ha informazioni migliori delle mie: ero in campo e non ho visto cose particolari. Domenica scorsa ho visto in campo due squadra non nelle migliori condizioni, non so questo a cosa sia dovuto ma i ritmi di gioco non erano i soliti. Alcuni dei nostri stavano bene, altri invece erano magari sottotono, ma arrivare a conclusioni come quelle che ho letto mi sembra affrettato. Una ricerca di alibi. La sosta lunga, il troppo allenamento: mi sembrano cose un po’ forzate».

 

 

La sconfitta con il Napoli. «La gara è stata complicata, ma fino alla rete del loro vantaggio ho visto da parte nostra un’ottima gara. Forse migliore di quella del Napoli. Poi hanno provato a spiegarmi che il gol era valido, mi hanno spiegato che la Juventus gioca il lunedì e il Napoli alla domenica, hanno cercato di parlarmi della tolleranza di tre centimetri con il Var, ma io ero alla riunione di lunedì scorso con gli arbitri e queste cose non le ho sentite. Mediaticamente si è spostata l’attenzione dalla gara ma resta il fatto che abbiamo perso per un gol in fuorigioco. Anzi, in fuorigioco netto. E non ho capito perché il gol di Hamsik è stato annullato mentre quello di Mertens no».

L’esultanza dei partenopei. «Il Napoli ha fatto la sua partita, non tolgo niente a loro come non tolgo niente alla nostra di prestazione. Hanno esultato perché era una partita importante. Non dobbiamo però far finta di niente e prenderci in giro, credendo che la gente abbia l’anello al naso e si beva tutto quello che viene detto. Ripeto, ero alla riunione e non ho mai sentito parlare di tolleranza: o è dentro o è fuori. Come sui gol, come sugli episodi in area di rigore. Abbiamo avuto anche noi dei gol e delle situazioni che sono state vanificate per pochi centimetri. Li abbiamo accettati. Il Napoli ha vinto ed è giusto per come è andata la partita, però non è giusto dare interpretazioni distorte delle situazioni».

 

 

Il momento del campionato. «È duro, siamo molto vicini e sarà sempre più complicato andando avanti. Per molte settimane era tutto sotto controllo e con poche proteste, ultimamente invece ci sono un po’ di polemiche. Entriamo in una fase molto difficile, abbiamo tanti impegni importanti e quindi pensiamo solo a impegnare tutte le risorse per fare il massimo in tutte le competizioni».

La situazione di Petagna. «Non è obbligatorio che giochi Petagna. L’approccio che ha avuto a Roma non è stato all’altezza della situazione, ma in dodici mesi ci sono momenti diversi di forma per tutti i giocatori e questa settimana, ad esempio, si è allenato bene. Del resto, se non lo facesse sarebbe un problema principalmente per lui».

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