Piscine di Cologno, il Comune ci riprova: 1,1 milioni per sperare di ripartire
La Giunta comunale ha deciso di cambiare rotta dato che tutte le società interessate a gestire l'impianto si sono tirate indietro. Ecco perché
E’ ora del “piano B” a Cologno al Serio, per cercare di risolvere una volta per tutte l’annoso rebus della piscina comunale, chiusa ormai da anni dopo il fallimento della società che l’aveva costruita (in parte) e l’accollo sulle casse del Comune del mega mutuo da circa nove milioni di euro aperto per costruire l’impianto.
Nessuno vuole prendere in gestione l’impianto. Al momento, il centro natatorio delle Galose è di proprietà del Comune, ed è chiuso. Le cose non stanno andando benissimo per la struttura. Dopo un lungo periodo di abbandono, periodicamente sia l’Amministrazione di Chiara Drago che la precedente hanno cercato, negli anni, di sottrarlo al degrado dovuto al mancato utilizzo, con la speranza di riuscire ad affidare la struttura a qualche operatore privato che avesse deciso di investire e farla ripartire. Ma non ha funzionato. Il risultato, a un anno dalle elezioni comunali, è che tutti gli operatori interessati a prendere in gestione le piscine si sono tirati indietro, ponendo come condizione essenziale per l’investimento che il Comune si accolli, di nuovo, almeno le spese per gli interventi strutturali e di manutenzione straordinaria. Atti vandalici e razzie di ladri, negli ultimi anni, non hanno migliorato la situazione.
Il Comune decide di investire altri 1,1 milioni. Mercoledì la Giunta comunale ha quindi deciso di cambiare rotta, accettando di investire nuove risorse per rendere la struttura perlomeno appetibile. Il progetto redatto da un architetto di Lovere vale 1,1 milioni di euro e comprende tra l’altro il rifacimento degli impianti elettrici e idrosanitari del grande impianto, oltre che gli interventi strutturali resi necessari “dalla ridotta manutenzione ordinaria degli impianti forzosamente inutilizzati, al degrado dei locali degli spogliatoi a causa dell’umidità risalente”.
Il bando “Sport e periferie”. Per finanziare il progetto il Comune conta di vedersi assegnati buona parte dei fondi dal Ministero per le politiche giovanili e lo sport, tramite il bando “Sport e periferie”. Se il progetto di Cologno fosse finanziato, potrebbe portare nelle casse del Comune fino a 700mila euro, mentre per i restanti 400mila euro sarà lo stesso Comune a trovare risorse dal bilancio, tramite vendite di pezzi del patrimonio comunale, “ma nei prossimi mesi – ha spiegato su Facebook il sindaco – lavoreremo perché anche questa parte di finanziamento abbia il minore impatto possibile sulle casse del Comune”.
L’Appello e il maxi mutuo: quasi mille euro a testa per ogni colognese. Intanto, prosegue la battaglia legale del Comune, dopo l’assoluzione in primo grado di tutti gli imputati nel processo contro la società costruttrice. Il Comune si è costituita parte civile anche nell’Appello. Nel frattempo sui colognesi pendono le rate del pesantissimo mutuo: 350mila euro all’anno per 28 anni, pari a poco meno di mille euro a testa.