emergenza camici bianchi

«Più che i pensionati assumete i medici specializzandi»

Stefano Magnone, segretario generale di Anaao-Assomed Lombardia, suggerisce all'assessore regionale Gallera di fare per i medici quello che Regione Lombardia ha già fatto per gli infermieri.

«Più che i pensionati assumete i medici specializzandi»
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I medici che operano in prima linea, vengono facilmente contagiati con la conseguenza di stare in quarantena, sostituiti dai colleghi. Ma l’emergenza è tale che un doppio turno o anche triplo non basta. Servono più medici. E qui si evidenzia una contraddizione. Da una parte il decreto ministeriale, recepito da Regione Lombardia, suggerisce alle persone over 65 di rimanere prudenzialmente in casa e limitare le proprie attività pubbliche, perché più facilmente soggette a essere contagiate. Dall’altra, però, si invitano i medici e gli infermieri in pensione a dare disponibilità a rientrare in servizio. L’ordine dei medici della provincia di Bergamo ha inviato una lettera a tutti i medici in quiescenza. Già stanno arrivando risposte positive. Nel frattempo, però, la contraddizione diventa paradosso, perché per un principio burocratico difficile da comprendere, il sistema sanitario non è in grado di poter assumere sessanta medici del corso di formazione di medicina generale. Sono giovani e hanno già dato la loro massima disponibilità.

Stefano Magnone, segretario generale di Anaao-Assomed Lombardia per far fronte all’emergenza suggerisce all’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera «più che assumere medici pensionati (che hanno un’età media di 67 anni) di assumere medici giovani ed entusiasti, per valorizzarli appieno come fa il resto d’Europa. Chiediamo – conclude Magnone – che si proceda immediatamente all’assunzione degli specializzandi presenti nelle numerose graduatorie delle aziende ed enti pubblici regionali, anche avvantaggiandosi dei recenti aumenti dei tetti di spesa per il personale previsti dalle leggi nazionali». D’altro canto Gallera ha già annunciato che la Regione assumerà infermieri neolaureati prima dell’iscrizione all’albo. Perché non farlo anche per i medici?

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