Poste, sempre meno personale. Agli sportelli orario a singhiozzo
Quota 100, pensionamenti e congedi parentali non permettono gli orari previsti. L'allarme della Cisl sulla carenza di organico.

Alla riapertura, dopo il lungo lokcdown, ecco che le Poste… «chiudono». O meglio, devono razionalizzare gli orari per mancanza di personale. Quota 100, pensionamenti e richieste di congedo parentale riducono sensibilmente il personale e alla direzione non rimane che razionalizzare gli orari, che per molti sportelli significa aprire a giorni alterni. A parte Bergamo centro, Treviglio e Alzano Lombardo, tutti gli sportelli della provincia di Bergamo apriranno solo al mattino, evitando il doppio turno dal 3 al 29 agosto. Quella delle Poste sarà un’estate per niente tranquilla. Finiti i turni tra gli uffici e le code per mantenere il distanziamento sociale, ora si annunciano le «razionalizzazioni estive» che ridurranno sensibilmente orari e sportelli disponibili per le operazioni postali di cittadini e imprese. «La carenza di personale a Bergamo è cronica, e noi la denunciamo in ogni occasione - sottolinea Rossana Pepe, segretaria generale Cisl SLP Bergamo -. In questo specifico momento storico, la situazione è anche aggravata dalle scadenze di “quota 100”, altri pensionamenti e dai congedi parentali straordinari che sono stati richiesti negli uffici della provincia. Quella della razionalizzazione degli sportelli è una scelta obbligata da parte della direzione provinciale. Non si può fare altrimenti, è un problema che vive Bergamo come quasi tutti gli altri territori».
La razionalizzazione degli sportelli coinvolge ottanta sportelli: 48 sono quelli già razionalizzati in «filiale 2» (gli uffici della provincia) ai quali si aggiungono i 9 «freschi» di questa estate. In «filiale 1» (la città capoluogo) saranno 22 gli sportelli razionalizzati, compresi i 4 già coinvolti in precedenza. «Ormai soffriamo di una carenza di dipendenti sempre più grave e che sta mettendo in ginocchio la tenuta del servizio postale - conclude Pepe -, con problemi non indifferenti sia verso i clienti, sia per gli impiegati postali, che diventano spesso bersagli delle arrabbiature degli utenti, mentre sono essi stessi vittime dei tagli».