L'han detto gli psichiatri

Potete mettervi il cuore in pace L'infedeltà è pure questione di geni

Potete mettervi il cuore in pace L'infedeltà è pure questione di geni
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Non è più solo una questione di morale, di cultura o di attrazione verso l’altro sesso. L’infedeltà, in amore e nel sesso, sarebbe dettata anche dai geni. Un’ipotesi nuova, recentissima, proposta dagli esperti psichiatri riunitisi a Vienna, alla fine di marzo, in occasione del 23esimo Congresso dell'Associazione europea di psichiatria (Epa).

Le armi della seduzione, quelle che per le donne vanno dalla civetteria alla guêpière per le donne, e per gli uomini dalla cena romantica a lume di candela al mazzo di rose rosse, non basterebbero più per tenersi stretto l’amore fedele, e soprattutto eterno, del proprio compagno. I comportamenti romantici aiutano, nessuno lo nega, ma a questi bisogna aggiungere un mix di altri ingredienti. Il rispetto di alcuni comandamenti religiosi. L’osservanza di semplici norme morali. O anche solo un pizzico di buona volontà, per non cadere in tentazione con i piaceri della carne ed evitare di cascare ai piedi della femme fatale o del macho di turno. Eppure, nulla di tutto questo basta. Per via della nostra ancestrale indole da cacciatori? O a causa di somiglianze millenarie con le scimmie, nostre progenitrici tutt’altro che monogame? Forse sì forse no. Sta di fatto che nessuno sforzo umano può interamente garantire la fedeltà. Oh bella, e perché? Per una questione di Dna.

 

 

Ci si metterebbero infatti i geni a mischiare le carte in tavola. Nonostante il campo di indagine amoroso e sessuale sia ancora tutto da scoprire per la scienza, alcuni primi studi un po’ pioneristici, condotti dalla Waynestate University di Detroit negli Stati Uniti, suggerirebbero che, per una questione genetica, alcuni individui (e poco importa a questo punto che siano uomini o donne) sarebbero più predisposti alla fedeltà o all'infedeltà sessuale rispetto ad altri. A che cosa si deve questa inclinazione? Ai sistemi ormonali della dopamina, fanno sapere i ricercatori, meglio conosciuta come l'ormone del piacere e della curiosità, che agirebbe in sinergia con l'ossitocina, che è invece l'ormone della gravidanza e dei legami affettivi. Dunque, il puro approccio psicologico alla fedeltà/infedeltà si starebbe dimostrando non del tutto corretto e influenzabile anche da fattori biologici e genetici.

 

 

È solo un’ipotesi, al momento, perché per giungere a conclusioni definitive occorreranno ulteriori ricerche su campioni più ampi di popolazione. Comunque, fra le novità presentate a Vienna ce n’è una riguardante alcuni farmaci di prossimo arrivo. Che punteranno a potenziare proprio il desiderio calante sia nelle donne che negli uomini, individuato (ma dai?) come una delle cause dell’infedeltà. Si tratta ancora di farmaci in via di sviluppo e alla valutazione dell'ente americano FDA (Food and Drud Administration), con meccanismi d'azione a livello di ormoni e neurotrasmettitori. Il vero problema, come già per altri medicinali disponibili, come quelli per l'erezione maschile e l'eiaculazione, sarà garantire il corretto uso di queste molecole, evitando eccessi ed un impiego inappropriato di questi farmaci. Aspettiamo che arrivino, poi si vedrà che succede.

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