Precipita da un'impalcatura a Venezia, morto operaio 48enne di Pedrengo
Francesco Gallo era nativo di Gela (Caltanissetta) ed era dipendente di una ditta trevigiana specializzata in lavori di carpenteria
Dopo la morte di lunedì in Città Alta, un'altra vittima bergamasca del lavoro ieri, a Venezia. Un operaio di 48 anni è morto all'interno dell'azienda Ecoprogetto di Fusina dopo essere precipitato da un'impalcatura. I sanitari del Suem 118, intervenuti sul posto, hanno cercato invano di rianimarlo e non hanno potuto fare altro che constatare il decesso, avvenuto all'istante.
La vittima si chiamava Francesco Gallo ed era originario di Gela (Caltanissetta), ma abitava a Pedrengo. Era dipendente di una ditta esterna che stava lavorando alla manutenzione in un capannone all'interno dell'impianto, la Omd di Treviso, specializzata in lavori di carpenteria. Stava lavorando su un ballatoio, a un’altezza di circa 4-5 metri, dove ci sono i rulli per il trasporto del combustibile solido secondario, ovvero quei rifiuti che poi, trattati, diventano combustibili.
«In poche ore ci troviamo a piangere due morti sul lavoro, una scia di sangue insopportabile. I numeri sono impressionanti e, purtroppo, in continuo aggiornamento; una strage che non può essere considerata normale». Lo dichiarano in una nota i consiglieri regionali del Pd Francesca Zottis e Jonatan Montanariello, dopo l'incidente mortale a Fusina, che segue quanto accaduto a Porto Marghera, dove lunedì un lavoratore è deceduto dopo essere rimasto gravemente ferito la scorsa settimana da una pala meccanica.