grazie al gps

Presa la banda del botto di Sarnico: sono responsabili anche di altri colpi? Indagini in corso

Da inizio anno sono stati 18 i bancomat fatti esplodere. Incastrati i responsabili del colpo sul lago, ma ancora in fuga un 24enne di Cenate

Presa la banda del botto di Sarnico: sono responsabili anche di altri colpi? Indagini in corso
Pubblicato:
Aggiornato:

Erano stati attenti a tutto, indossando anche i guanti per non lasciare impronte, ma a tradirli è stato un altro elemento: la loro auto, sulla quale era stato installato un rilevatore Gps dai carabinieri.

È così che è finita in manette la banda del botto che ha agito a Sarnico nella notte del 25 maggio e che potrebbe essere anche autrice, se non di tutti, di buona parte dei colpi ai bancomat fatti esplodere negli ultimi mesi (18 da inizio anno).

I colpevoli

L'Eco di Bergamo spiega come è avvenuta l'operazione, che ha coinvolto i militari del Nucleo investigativo di Bergamo, coordinati dal procuratore aggiunto Maria Cristina Rota e dal pm Emanuele Marchisio. In totale, tre veneti di etnia sinti - un uomo di 35 anni, di Creazzo (Vicenza); un complice di 37 anni, di Galliera Veneta (Padova); e il fratello, 48 anni, di Rosà (Vicenza) - sono stati sottoposti a fermo. Sono gli stessi che vent'anni fa presero parte all'assalto di Abano Terme, nel Padovano, culminato con un conflitto a fuoco in cui rimasero uccisi il gioielliere Gianfranco Piras e uno dei banditi, Emanuele Crovi.

Per due dei fermati è stato disposto il carcere, il terzo è stato scarcerato e sottoposto all'obbligo di firma. Si cerca ora un quarto uomo, un 24enne di Cenate Sopra, ufficialmente commerciante di auto usate con società in un paese dell'hinterland di Bergamo, al quale risulta in uso la vettura  monitorata.

Il tracciamento dell'auto

L'auto era sotto controllo dal 28 aprile, quando i carabinieri, che stavano indagando su una serie di assalti ai bancomat e di furti in abitazione, erano riusciti a piazzarvi di nascosto un rilevatore satellitare Gps. Questa auto è stata posizionata all'incrocio tra via Roma e via Garibaldi a Sarnico tra le 4,20 e le 4,27 della notte tra sabato 24 e domenica 25 maggio scorsi.

Pochi minuti dopo questa manovra, l'esplosione della cassa automatica della Banca Popolare di Sondrio.

I punti da chiarire

L'auto poi riparte e passa per Villongo, Foresto Sparso, scende a Zandobbio, in Val Cavallina. Alle 4.40 è nel cortile di un'abitazione di Trescore, dove rimane in sosta sino alle 10.58. A quell'ora riparte e raggiunge un box a Costa di Mezzate, dove la trovano i carabinieri.

Ora i punti da risolvere sono due: trovare il 24enne che è riuscito a fuggire e capire se la banda abbia a che fare anche con altre esplosioni avvenute in Bergamasca e non solo negli ultimi mesi.

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali