La ragazza sta meglio

Prese a martellate la giovane Sara Incastrato dal sangue sui pantaloni

Prese a martellate la giovane Sara Incastrato dal sangue sui pantaloni
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Secondo indiscrezioni sarebbe vicino alla svolta, quantomeno giudiziaria, il caso di Marian Verdi, il rumeno 32enne senza fissa dimora che la sera di sabato 19 marzo, su un treno diretto da Treviglio a Cassano d'Adda, aggredì a martellate Sara Arnoldi, studentessa 22enne di Ciserano, il tutto per un bottino di 15 euro e uno smartphone. Sebbene davanti al gip milanese Maria Vicidomini, Verdi abbia continuare a negare ogni addebito, ora la Procura di Milano è pronta a giocarsi l'asso nella manica: sui pantaloni che l'uomo indossava la sera dell'aggressione, infatti, gli inquirenti hanno rinvenuto piccole tracce di sangue che, secondo il sostituto procuratore di Milano Bruna Albertini, non possono che appartenere a Sara.

 

 

La palla è dunque passata nelle mani della Scientifica, che ha il delicato compito di analizzare i reperti e fornire alla Procura la prova ultima, quella schiacciante. Anche se gli elementi contro il 32enne sono già ora diversi: innanzitutto ci sono i filmati di videosorveglianza della stazione di Treviglio, che mostrano Verdi salire sul convoglio nonostante lui abbia negato di esserci mai stato. C'è poi la descrizione dell'aggressore fornita dalla giovane vittima, che ha indicato agli inquirenti, in particolare, un cappellino giallo e dei pantaloni con le toppe, indumenti indossati dal 32enne la sera del 19 marzo come dimostrano le immagini delle telecamere. Il cappellino è stato poi trovato in alcuni rovi non lontani dal luogo dove è stato fermato l’uomo, mentre sui pantaloni, come detto, ci sono alcune tracce di sangue al momento al vaglio dei Ris di Parma.

 

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Marian Verdi non è un volto sconosciuto alle forze dell'ordine. Più volte denunciato per resistenza, era conosciuto agli agenti della polizia ferroviaria di Lambrate per alcune molestie a passeggere, biglietti non pagati e diversi altri reati o, comunque, comportamenti molesti. Nel luglio del 2015, poi, era stato addirittura espulso dall’Italia: il prefetto di Torino lo aveva allontanato per motivi di pubblica sicurezza ed era stato fatto salire su un volo per la Romania dall’aeroporto di Caselle. Dopo poco, tuttavia, era già tornato in Italia.

 

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Continua a far molto discutere la decisione della Procura di Milano di non incriminare il 32enne per tentato omicidio. Nella sua cella nel carcere di San Vittore, Verdi continua a negare ogni addebito nei suoi confronti e il pm ha deciso di accusarlo "soltanto" di lesioni gravissime e rapina. Eppure, se i fatti dovessero essere confermati nel processo, il rumeno ha aggredito alle spalle la giovane Sara colpendola ripetutamente alla testa con un martelletto frangivetro di metallo: la possibilità che le cose finissero in tragedia erano decisamente alte. Fortunatamente Sara, col passare dei giorni, sta sempre meglio. Le gravi ferite riportate, però, hanno reso necessari ben due delicati interventi, uno alla testa e uno alla mano. Dopo oltre una settimana di ricovero, Sara ha finalmente potuto lasciare l'ospedale San Raffaele di Milano e tornare a casa. Francesco Arnoldi, padre della 22enne, ha così descritto a L'Eco di Bergamo le condizioni di salute della figlia: «Sta bene, ma il cammino di ripresa sarà lungo. Un’operazione alla testa non è uno scherzo. Comunque sta bene. Ma ora ha bisogno di riposare».

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