Il prezzo del petrolio è salito In arrivo rincari diesel e benzina

Ieri il prezzo del greggio è volato sopra il livello dei 75 dollari al barile. Il Brent, la qualità di petrolio di riferimento per l’Europa, è salito sopra i 77 dollari. Brutta notizia sul fronte delle vacanze che si avvicinano. «Già da oggi i prezzi di benzina e gasolio presso i distributori di tutta Italia subiranno sensibili incrementi a causa delle quotazioni del petrolio», ha annunciato sulle colonne della Stampa il presidente del Codacons Carlo Rienzi. «Le conseguenze per i consumatori, tuttavia, non saranno solo queste: nelle prossime settimane si assisterà ad una crescita progressiva di prezzi e tariffe in tutti i settori, con una stangata per i cittadini che il Codacons stima in +415 euro su base annua a famiglia, tra maggiori costi per i rifornimenti e incremento dei prezzi al dettaglio».
La driving season. Sembra una congiura nei confronti di chi s’appresta ad andare in vacanza. In realtà le ragioni sono di carattere geopolitico. Per noi il petrolio sta salendo? Il suo prezzo dipende da fattori legati soprattutto alla carenza di offerta, in seguito alla riduzione della produzione da parte di importanti Paesi come Venezuela, Libia, Canada ed in prospettiva Iran, in seguito alle minacciate sanzioni Usa che partiranno dal 4 novembre verso tutti i Paesi che acquisteranno petrolio iraniano. Quindi lo scenario non è molto tranquillizzante...
I consumi durante l’estate risentono di un ciclico incremento della domanda dovuto alla pressione esercitata dal trasporto su ruote: negli Stati Uniti la stagione estiva viene ribattezzata driving season. Questo secondo gli esperti potrebbe portare in poche settimane a un aumento della domanda di petrolio di circa due milioni di barili al giorno, rendendo così del tutto insufficienti le misure proposte a fine giugno al vertice dei produttori, l’Opec, a Vienna: in quell’occasione era stato annunciato un aumento della produzione di 600mila barili.
L'accordio Russia-Arabia. Tra le ragioni del rialzo del petrolio c’è anche l’inedito alleanza tra la Russia e l’Arabia Saudita, da sempre su fronti opposti come nel caso del drammatico conflitto siriano. Negli ultimi due anni hanno messo in atto una strategia congiunta ed efficace del mercato petrolifero. Hanno lavorato per mettere un tetto alla produzione attraverso quote stabilite per singoli Paesi produttori. L’accordo ha consentito di diminuire drasticamente la quantità di riserve che ciascun paese tiene per ragioni di sicurezza facendo passare le quotazioni al barile da un minimo di 25 dollari al barile del 2016 al prezzo record di 80 dollari registrato a maggio scorso e ai 75 di oggi.
Il prezzo attuale. Risultato il prezzo della benzina ai distributori si fa più salato. Secondo i gestori all’Osservaprezzi carburanti del Ministero dello Sviluppo Economico, il prezzo medio nazionale praticato in modalità self della benzina è pari a 1,636 euro/litro, con i diversi marchi che vanno da 1,637 a 1,650 euro/litro (per le compagnie o-logo a 1,617). Il prezzo medio praticato del diesel è a 1,508 euro/litro, con le compagnie che passano da 1,507 a 1,521 euro/litro (no-logo a 1,491). Va detto che il 64 per cento di quanto gli italiani spendono in benzina finisce nelle mani dello Stato nelle forme più varie a cominciare dalla carie accise. Quindi se paghiamo tanto caro il carburante la colpa il prezzo del petrolio è la voce minore...