Processone Ubi, l'accusa chiede condanne per gli imputati per un totale di 82 anni
L'accusa ha anche chiesto la confisca di oltre 5 milioni di euro per gli ex vertici della governance eletti nel 2013
La vittoria della lista con a capo Andrea Moltrasio per la nomina a presidente del Consiglio di Sorveglianza di Ubi, avvenuta nel 2013, secondo la Procura di Bergamo è stata possibile grazie alla raccolta di deleghe in bianco. È da questa assemblea che si sono poi sviluppati i diversi filoni d’inchiesta del processo Ubi, che oggi, martedì 4 maggio, ha visto la conclusione della requisitoria dell’accusa.
Il pubblico ministero Paolo Mandurino ha chiesto condanne per un totale di 82 anni per diverse ipotesi di reato, tra cui ostacolo alla vigilanza nei confronti di Consob e Banca d’Italia e influenze illecite nell’ambito dell’assemblea che determinò la governance della banca.
Per Moltrasio, ultimo presidente del Consiglio di Sorveglianza, e per Franco Polotti il pm ha chiesto una condanna a 5 anni e 10 mesi. L’accusa ha anche chiesto una condanna a 6 anni e 8 mesi per il banchiere Giovanni Bazoli, ex presidente di Intesa Sanpaolo, 5 anni per l'ex consigliere delegato di Ubi Banca Victor Massiah e 5 anni e 10 mesi per l’ex presidente del Consiglio di Gestione Emilio Zanetti.
Nell’ambito delle indagini relative alle deleghe ai voti, che coinvolgono anche Antonella Bardoni e Rossano Breno, il pm ha chiesto 1 anno e 6 mesi per Ettore Ongis, direttore di Prima Bergamo. L’accusa ha chiesto invece l’assoluzione per la stessa Ubi e per la figlia di Bazoli, Francesca, così come per Guido Marchesi, Gianni D’Aloia e Stefano Lorenzi.
Infine, il pubblico ministero ha anche chiesto una confisca di 5 milioni e 321 mila euro per le persone accusate di influenza illecita, pari ai compensi ricevuti dai consiglieri poi eletti. Secondo gli avvocati difensori, invece, Consob e Banca d’Italia erano al corrente della gestione, una posizione che sarà sostenuta nelle prossime udienze.