«Pronto, sono Sergio Mattarella»: il Presidente chiama il sindaco di Ponte Nossa
Chiamata del Quirinale il 12 marzo al primo cittadino Stefano Mazzoleni. «Eravamo in emergenza, ho avvertito la vicinanza delle Istituzioni». Risolto il problema dei medici di base ammalati
di Giambattista Gherardi
Una telefonata come tante nei giorni cupi e frenetici dell’emergenza, che improvvisamente diventa commovente sorpresa. Emerge grazie a Stefano Mazzoleni, sindaco di Ponte Nossa, in Valle Seriana, il racconto inedito della chiamata da lui ricevuta lo scorso 12 marzo dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «Sul display del mio smartphone - racconta - è apparsa la dicitura di “numero sconosciuto” e di norma non rispondo. Eravamo però nei giorni dell’emergenza e per questo non ho esitato a prendere la chiamata. Dall’altra parte c’era il Presidente, che si è presentato. Ho avuto un attimo di titubanza, pensando a uno stupido scherzo, poi ho compreso che era davvero lui».
A quindici giorni di distanza, lo stupore di Mazzoleni è ancora intatto e si unisce alla determinazione con cui sin dai primi giorni si è ripromesso di non lasciare nulla di intentato rispetto all’emergenza.
«Nella prima decade di marzo, come noto, la situazione in Val Seriana era particolarmente pesante. Anche nella nostra comunità ci sono state le progressive chiusure imposte dai decreti, le continue emergenze di natura sanitaria, l’ipotesi della zona rossa. Giorni in cui i numeri e la realtà dei fatti disegnavano una situazione senza dubbio drammatica. La sera dell’11 marzo, guardando nel mio ufficio la foto del Presidente dopo una giornata pesante, mi sono detto se non fosse il caso di fargli pervenire un ulteriore allarme, che rendesse concreta anche ai suoi occhi l’emergenza che la Bergamasca stava e sta tuttora vivendo. Non ho mai pensato di poter parlare con il Presidente, ma ho trovato riscontro la sera stessa e all’indomani al Quirinale in persone cortesi che mi hanno assicurato interesse. Il giorno successivo Sergio Mattarella mi ha chiamato. È stato come un padre, e al di là del merito della breve conversazione, in cui ho segnalato anche la carenza di medici che Ponte Nossa viveva in quei giorni, devo dire che ho avvertito una vicinanza intensa e non formale. Un gesto che rafforza la mia fiducia nelle Istituzioni, che io stesso ho l’onore di rappresentare».
Il Comune di Ponte Nossa in queste settimane ha istituito il Centro Operativo e organizzato servizi domiciliari per spesa alimentare e farmaci, inquadrando nella Protezione Civile (anche per necessità assicurative) volontari organizzati e singoli cittadini. Fra le urgenze emerse, come detto, quella relativa ai medici di base, dato che improvvisamente i due normalmente in servizio (dott. Roberto Sala e dott.ssa Mara Maffeis, anche per Premolo e Gorno) sono risultati malati.
«La sostituzione non è stata agevole – conferma Mazzoleni – e devo ringraziare l’attenzione che ci hanno dedicato Roberto Moretti e Maria Rosa Bertoli, funzionari dell’Ats. In un primo tempo per sostituire il dottor Sala è giunto in paese da Sirmione il dottor Ciamprone, che ha lasciato il testimone alla Continuità Assistenziale e, dalla scorsa settimana, al dottor Andrea Palamini. È un giovane neolaureato di Genova, con origini di famiglia a Parre. Gli abbiamo fornito un alloggio e la disponibilità dell’ambulatorio comunale, supportandolo negli adempimenti d’urgenza cui ha dovuto adempiere essendo stato abilitato d’ufficio. Ormai tutto è sistemato e da lunedì 30 marzo sarà pienamente operativo, con orari che verranno comunicati. A sostituire la dottoressa Maffeis è venuto a Ponte Nossa il dottor Ottman, e ora la titolare un poco ristabilita ha dato la disponibilità per i consulti da casa. Devo ricordare anche il dottor Ernesto Pecis, andato in pensione negli ultimi anni, che pure è disponibile per consigli telefonici. In paese, negli ambienti comunali di Residenza Frua, abbiamo anche il prezioso supporto di Itineris, un gruppo di infermieri professionali coordinato da Romina Zanotti».
Tante persone unite dall’emergenza e da uno spirito di squadra condiviso: sapere che fra loro c'è anche il Presidente Mattarella fa bene al cuore.