A proposito di elezioni regionali Con chi sta la Curia di Bergamo
Un conto sono i parroci, un altro i fedeli, un altro ancora i monsignori di Curia. La Chiesa di Bergamo è una realtà complessa che al suo interno raccoglie diverse sensibilità, anche politiche. Una linea ufficiale, quando si tratta di elezioni, non c’è e soprattutto non si può dire; ma tra i sospiri delle omelie e tra le righe delle pagine de L’Eco di Bergamo talvolta si può cogliere il pensiero sotterraneo.
La Lega. Il dato che appare più evidente riguarda la Lega: il partito che più di ogni altro è messo all’indice dalle gerarchie. La Lega, paradossalmente il più votato dall’ex devoto popolo bergamasco. Già Bossi e Calderoli avevano turbato per anni i sonni di molti prelati e dell’intellighenzia cattolica cittadina. Ora a maggior ragione la Lega (senza Nord) di Matteo Salvini, la cui posizione sull’accoglienza degli immigrati è distante anni luce dall’orientamento di tanti buoni cristiani.
L'aula picta della Curia di Bergamo
Il M5S. Anche i grillini sono guardati con sospetto dal Colle, collocati, come i seguaci di Salvini, nel girone infernale dei “populisti”. La matrice laica dei Cinque Stelle, il loro ondivagare sfiorando a volte le posizioni leghiste, la contrarietà alle scuole paritarie sono argomenti che chiudono ogni discorso prima ancora di incominciarlo.
Estrema destra e dinistra. Per non parlare delle estreme, sinistra e destra, agli antipodi della tradizione politica dei cattolici. Le opzioni in campo per la Chiesa ufficiale restano dunque due, il centrosinistra e il centrodestra forzista, con tutte le sfumature del caso.
I centri. Quest’anno la preferenza va al centrosinistra, ma ancor più va al candidato di centrosinistra alla presidenza della Lombardia, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori. Con Gori alla guida della città, la Curia ha vissuto una stagione...»