Il video delle pecore che invadono il centro di Ardesio (è tempo di transumanza)
Le immagini di un infinito gregge che sfila davanti al municipio. Dopo la pandemia e le settimane di emergenza, un altro segnale di ripresa per le nostre Valli
di Giambattista Gherardi
A dicembre 2019 è stata riconosciuta dall’Unesco come «patrimonio culturale e immateriale dell’Umanità» e continua a essere anche nelle nostre Valli un segno chiaro e inequivocabile di tradizione e concreto presidio del territorio. Dopo la pandemia e le settimane di emergenza, la transumanza è uno dei segnali di rinascita e ritorno alla normalità per la montagna bergamasca. Il ritorno ai monti è un vero e proprio rito che ricorda tradizioni vecchie di secoli, nelle quali si fondono elementi di socialità, uniti a competenze che sono le basi della grande tradizione casearia delle Orobie. L’allevamento, pur nelle contingenze di un’attività spesso bistrattata, vive nuovi orizzonti per il rinnovato interesse anche a livello enogastronomico.
«Tornare ad allevare pecore da latte nella montagna lombarda e più in generale prealpina - spiega Michele Corti, docente all’Università di Milano - è senza dubbio stimolante. Oggi si è invertito il trend secolare di intensificazione agrozootecnica e, per non abbandonare la montagna, servono sistemi estensivi differenziati, basati sulle ampie risorse pascolive inutilizzate. Per far questo capre e pecore sono spesso più adatte dei bovini. Perché l’operazione abbia senso economico è anche necessario differenziare il prodotto, valorizzare il latte crudo a km zero, ritornare ai formaggi pecorini freschi della tradizione senza sovrapporsi al mercato nazionale del latte e dei formaggi di pecora».
In un fine settimana su cui si sono addensate minacciose le nubi di furiosi temporali, ecco allora che ad aprire il cuore arriva un video girato domenica 7 giugno nel centro di Ardesio, nel momento in cui un infinito gregge transita davanti al municipio.