Quale futuro per l'ospedale in Fiera? Gallera: «Necessario trovare 70 posti letto altrove»
Il consigliere regionale di Azione Niccolò Carretta ha depositato un'interrogazione nella quale chiede a quale destino andranno incontro sia la struttura sanitaria sia il polo fieristico. L'assessore regionale non specifica però quando e dove verranno trovati questi posti letto sostitutivi
In molti si sono interrogati (e si interrogano tutt’ora) su quale potrà essere il destino sia della Fiera di Bergamo, sia dell’ospedale da campo degli alpini costruito al suo interno. Tra questi vi è anche il consigliere regionale di Azione Niccolò Carretta che nel merito, ancor prima dell’estate, ha depositato un’interrogazione in Regione, alla quale ha risposto nella giornata di mercoledì 9 settembre l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera.
La struttura sanitaria, allestita con postazioni per la terapia intensiva e subintensiva, era stata infatti costruita per far fronte alla necessità impellente di ricoverare un gran numero di malati nelle fasi più calde dell’emergenza sanitaria. Adesso la situazione è certamente migliorata rispetto ai mesi di marzo e aprile, ma la crescita dei contagi a livello nazionale non può far certo stare tranquilli e quei posti letto vuoti rappresentano una preziosa risorsa nel caso di future emergenze. Tuttavia, è necessario pensare anche a soluzioni alternative.
La risposta data dall’assessore Gallera non chiarisce definitivamente quello che sarà il futuro delle due strutture, ancora molto legato ai contagi che se in crescita «bloccheranno tutti gli auspici e gli impegni presi da Prefetto e Giunta regionale di liberare lo spazio in favore di altri luoghi che la Struttura regionale sta rintracciando», si legge in un comunicato diramato dal consigliere regionale di Azione. Nel frattempo Regione Lombardia sta comunque lavorando per poter liberare il polo espositivo dall’ospedale temporaneo, cercando spazio per circa 70 posti letto (quelli attualmente disponibili all’ospedale da campo) e che dovrebbero «essere rimpiazzati, prima di essere smantellati, nella zona est della Regione, tra Bergamo e Brescia».
Dove, quando e in che modo questi posti verranno trovati non viene specificato. «Finalmente è arrivata una risposta da Regione Lombardia anche se dal silenzio siamo passati a parole troppo aleatorie – commenta Niccolò Carretta -. Prendo atto dell’impegno dell’assessore Gallera che durante la Commissione di questa mattina ha riportato ai commissari, lo sconcerto e la preoccupazione della dirigenza di Ente Fiera. Ho l’impressione che la Regione si stia muovendo con molto ritardo e con lentezza. Occorre trovare una soluzione alternativa, anche chiedendo con forza al Commissario Arcuri di sbloccare il piano nazionale per le Terapie Intensive, e questo deve essere un obiettivo tassativo nell’interesse sanitario generale, ma anche su quello relativo alla ripresa dell’economia bergamasca».