Quanti tipi di mal di testa esistono! C'è pure quello del fine settimana

Ce se sono almeno 200 tipologie, nel mondo ne soffrono circa due miliardi e mezzo di persone, in prevalenza donne con un rapporto rispetto all’uomo di 5 a 1: sono i numeri del mal di testa diffusi in questi giorni a Roma, in occasione di una giornata dedicata alla prevenzione. Dai quali emerge anche che non sempre i farmaci, per lo più ansiolitici, antidepressivi, antiepilettici e betabloccanti, sono il rimedio ad hoc; anzi, il loro abuso potrebbe scatenare effetti contrari portando alla cronicizzazione del dolore o a implicazioni gravi.
Comunque, per il mal di testa, una patologia considerata dall'Organizzazione mondiale della Sanità la settima malattia più disabilitante (in particolare per le donne tra i 15 e i 44 anni), un potenziale alleato sano potrebbe essere la ginnastica posturale.
Sì al movimento, ma con qualche cautela. Si prova di tutto per tenere a bada il mal di testa: dai farmaci ai massaggi rilassanti, dallo yoga allo shopping; si fa attenzione a non mangiare i cibi che stimolano le crisi come cioccolato, crostacei, formaggi stagionati, insaccati, frutta secca, bevande gassate, alcol; si cerca di evitare freddo e vento, stress e sbalzi di temperatura e di risposare le ore giuste. Quando questo non dovesse ancora bastare, un aiuto efficace per talune forme di mal di testa, potrebbe derivare da sessione di ginnastica posturale. Che va comunque praticata sempre sotto il consiglio medico e mai in caso di emicrania in fase acuta. I movimenti giusti sembrano migliorare la capacità polmonare favorendo la circolazione del sangue; correggono la postura della colonna vertebrale, aumentando i benefici delle strutture muscolo-scheletriche e potenziano il rilascio di endorfine, sostanze chimiche prodotte dal cervello che hanno un effetto sia eccitante che analgesico, anche sul mal di testa.
Le tipologie di mal di testa. Emicrania, fastidio più o meno cronico, cefalee. Ma quante tipologie ne esistono? Cerchiamo di spiegarvi quelle più diffuse, ad una ad una.
- Emicrania senz'aura. È caratterizzata da attacchi ricorrenti di dolore molto intensi, spesso da un solo lato del capo o del volto, di tipo pulsante (come un martello che batte), che si possono aggravare con l'attività fisica o il movimento (salire le scale, abbassare il capo), rendendo difficoltosa l'esecuzione delle abituali attività quotidiane. L'attacco può durare da qualche ora a due-tre giorni, da poche volte all'anno a varie volte al mese. Spesso il dolore è accompagnato da fastidio alla luce, ai suoni, agli odori, nausea o vomito. Gli sbadigli, il malumore, l'irritabilità, la depressione, improvvisi attacchi di fame o aumento della diuresi possono essere sintomi anticipatori, mentre la sensazione di essere esausti o la sonnolenza possono durare alcune ore dopo che il mal di testa è già passato.
- Emicrania con aura. In questa forma, formicolii al braccio o alla mano dal lato del dolore o alterazioni visive come annebbiamento della vista, lampi o bagliori colorati a zigzag, scintille luminose, completamente reversibili e di breve durata (di solito da cinque a venti minuti) precedono ma anche accompagnano e seguono il dolore. Gli attacchi dolorosi sono meno frequenti rispetto all’emicrania senza aura, e hanno un andamento nel tempo più irregolare. Analgesici e antinfiammatori con principi attivi a base di paracetamolo, ibuprofene, naprossene sodico, acido acetilsalicilico, indometacina sono indicati in caso di dolore non eccessivo o a base di triptani per emicranie di media-alta intensità, che agiscono direttamente sull’attività nervosa influenzando i livelli di serotonina. Il più comune è il sumatriptan, accanto ad altre varianti, come il rizatriptan, almotriptan e frovatriptan.
- Cefalea di tipo tensivo. Ne soffrono allo stesso modo uomini e donne. Si avverte un dolore che si irradia a tutta la fronte o alla testa, più o meno intenso, con una sensazione di oppressione del cranio. La durata dell’attacco varia da mezz’ora a una settimana e può essere trattato con analgesici e antinfiammatori. Possono essere indicati anche farmaci miorilassanti e tranquillanti (per i quali è necessaria la prescrizione medica onde evitare effetti collaterali) se la cefalea è causata da un’eccessiva contrazione dei muscoli del collo o da altre patologie con alto livello di ansia.
- Cefalea a grappolo. È tipica del sesso maschile. Detta anche cefalea del suicidio, genera un dolore molto intenso che colpisce di norma occhio, zigomo e tempia. Dura di norma poco, dai 15 minuti alle tre ore, e si tratta con i triptani.
Le cefalee “secondarie”. Esistono poi cefalee secondarie, dovute a cause esterne come traumi, tumori, lutti o separazioni che hanno una più facile risoluzione con rimedi non farmacologici oppure con farmaci mirati. Fra i più comuni ci sono:
- Emicrania mestruale. Può spesso essere risolta, dopo aver effettuato un corretto dosaggio ormonale, con la somministrazione di triptani (ma anche di ergotaminici, FANS o analgesici in formulazioni di combinazione), della pillola anticoncezionale o di una integrazione a base di magnesio.
- Mal di testa del week-end. È legato al cambiamento del ritmo settimanale, si tratta di norma con i triptani. Il consiglio non farmacologico è di adottare uno stile di vita più equilibrato, per esempio non variando il ritmo del sonno tra i giorni lavorativi e il week-end.
- Mal di testa da eccessi. È per lo più dovuto all’abuso di alcol (mal di testa da sbornia) e di cibo (la classica abbuffata). Nel primo caso è utile bere molta acqua e assumere blandi sedativi come la benzodiazepina. Il secondo, oltre che dalla quantità, può dipendere anche dalla presenza nel cibo di glutammato monosodico o conservanti (nitriti e nitrati). La cefalea da eccesso da cibo viene ‘curata’ con antinfiammatori.