Tragedia

Quarantenne muore annegato nel fiume Oglio dopo il tuffo con un amico

Il corpo rivenuto a Palazzolo dopo due ore di ricerche

Quarantenne muore annegato nel fiume Oglio dopo il tuffo con un amico
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Il fiume inganna. Sembra privo di insidie, invece mulinelli e temperatura dell’acqua possono essere fatali. Com’è accaduto ieri sera (lunedì 20 giugno) a Palazzolo sull’Oglio, quando tre pescatori hanno lanciato l’allarme alle 22.35 dopo che un uomo di origine marocchina gli aveva chiesto aiuto, perché l’amico con cui era venuto al fiume si era tuffato, ma senza riemergere.

L’amico era Monir Rammad, un carpentiere 40enne residente a Palazzolo, con moglie e due figli in Marocco. Due ore più tardi il ritrovamento del corpo senza vita dell'uomo, non lontano dall’isolotto da cui si erano tuffati i due magrebini.

Sono intervenuti carabinieri, vigili del fuoco - con i sommozzatori di Milano e Brescia -, sub volontari del Soccorso fluviale di Treviglio, personale medico di Areu e volontari della Cri. La Castrina, zona in cui è avvenuta la tragedia, non è nuova a fatti di questo tipo: un giovane rifugiato camerunense vi perse la vita nell’estate del 2019, e dieci anni prima stessa cosa era accaduta ad un altro ragazzo straniero.

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