ci han giocato 30 anni

Quel campo storto di Buenos Aires

Quel campo storto di Buenos Aires
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Una volta si andava a occhio, mica laser e diavolerie tecnologiche. Tracciavi la linea con la bindella, giù i paletti, bene così, ok: perfetto. Quasi. Per fare un campo ci vuole la geometria. Per farne uno storto ci vuole la fantasia. Negli anni Ottanta (1987) in Argentina ne hanno tracciato uno obliquo. Tutto sgangherato come una di quelle catapecchie che vengono giù con un colpo di tosse. E poi ci hanno giocato trent'anni. «Sembra un trapezio», hanno detto quelli della federazione albiceleste al presidente del Liniers Club, squadra di quinta divisione. Il presidente Mario Gomez allora ha preso in mano la foto fatta dal satellite, si è dato una grattatina di capo, e ha detto: «Ok, lo sistemiamo». Da pochi giorni le ruspe hanno finito il lavoro perché l'Afa aveva dato l'ultimatum: entro il 15 dicembre deve essere tutto sistemato altrimenti a Villeges, provincia di Buenos Aires, non giocate più.

 

 

La storia del campo vertical ha fatto il giro del mondo. Ci è voluto Google Maps, che non si fa mai gli affari suoi, per vederlo. All'Afa deve essere arrivata qualche segnalazione. «Le linee sono storte, una metà campo è più corta dell'altra, c'è qualcosa che non va. Controllate». Ma come lo capisci? Allora hanno scattato una foto col satellite, e oplà, ecco lì un bel trapezio di gioco. Altre che rettangolo. A guardare ancora meglio le differenze sono una questione di pochi metri (e grazie, direte voi): un'area è di 37 metri di larghezza, mentre l'altra di 39. Una metà del campo raggiunge i 48 metri di lunghezza, l'altra quasi 54. Un incubo per i portieri, che non riuscivano mai a trovare il giusto punto di riferimento. Ovviamente intorno al campo storto sono nate alcune leggende. Qualcuno dice che in quella posizione il campo non seguiva le imperfezioni del terreno. Altri affermano che l'hanno fatto così per evitare il sole.

 

 

Da pochi giorni i ragazzi del Liniers sono tornati a giocare un bel rettangolo verde. Ma finché i lavori non sono stati finiti nessuno ci ha potuto mettere piede. Lo stadio era stato chiuso, lì si era fermata la giostra del calcio dilettantistico che coinvolge decine di appassionati ogni week-end. Su Twitter, infatti, il club ha messo dei video che mostrano l'avanzare dei lavori. Ma qualche polemica c'era stata. Aveva detto Gomez subito dopo il richiamo della federazione: «Dall'Afa ci hanno avvertiti che non avrebbero programmato altre partite perché il campo era difettoso. Sono andato personalmente a impegnarmi a che in 90 giorni che avremmo fatto le opere». Un richiamo troppo severo, forse, per una società non certo ricca che milita nel campionato dilettantistico argentino.

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