Diario dalla prima linea/2

Qui Nembro. La medicina non basta, non usciamo dai nostri confini

Qui Nembro. La medicina non basta, non usciamo dai nostri confini
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di Elena Conti

«La medicina tradizionale non basta. Contro il Coronavirus serve la medicina sociale». Marina Noris, consigliere comunale capogruppo della maggioranza al Comune di Nembro e ricercatrice all’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, racconta giorno per giorno a PrimaBergamo come il paese della Bergamasca più colpito dal Coronavirus stia vivendo questi giorni di incertezza.

Le ultime novità riguardano l’estensione della zona rossa a tutta la Lombardia. Dice Marina Noris: «Ora è finita “l’altalena” dei giorni scorsi: zona rossa sì, zona rossa no. Da un lato si è più tranquilli, dall’altro c’è molta incertezza circa i limiti di movimento interno previsti dal decreto. Il sindaco Claudio Cancelli ha raccomandato di evitare gli spostamenti superflui, soprattutto fuori dai confini comunali. Sono invece permessi gli spostamenti indispensabili, cioè per comprovate esigenze lavorative, assistenza degli anziani e cure mediche non rinviabili. Queste motivazioni vanno dimostrate alle forze dell’ordine. Inoltre, per tutte le esigenze dei cittadini nembresi è stato istituito il Coc, il Centro Operativo Comunale. Presto sarà messo a disposizione un numero dedicato».

In attesa di ulteriori precisazioni, la vita va avanti. «Fuori dalla finestra vedo il mio vicino che gioca a pallone in giardino con i figli. Mio figlio esce a correre all’aria aperta ogni giorno, evitando i luoghi affollati. Il rapporto con i vicini è diventato più stretto, sebbene vengano mantenute le distanze di sicurezza; ci si parla di più, ci si informa sullo stato di salute, ci si aiuta dove è possibile. Il tutto nel rispetto delle regole, che prevedono il lavarsi le mani di frequente ed evitare di uscire, impedendo ai soggetti anziani di allontanarsi da casa e proteggendoli, spesso anche contro la loro volontà. Qualcuno può pensare che si tratti di misure arcaiche, poco moderne, ma sono le uniche che funzionano. È una forma di cura sociale, una medicina che possiamo prendere per evitare che il nostro sistema sanitario collassi. In questo momento, per i nembresi e per tutti i lombardi, il senso civico è fondamentale. Aiutiamoci tutti restando a casa».

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