Lamentela

Raffica di multe in zona ex ospedale ad auto nei parcheggi dei bus turistici

Mail di protesta: «Opportuno, in questo momento storico, fare cassa dando multe ad automobilisti timorosi di non prendere i mezzi comunque contingentati?»

Pubblicato:
Aggiornato:

Prendere una multa, si sa, non è mai cosa gradita. Il divieto di sosta poi, nonostante l’importo sia modesto, sa di esborso coatto. Però, per citare un grande film (“Il grande Lebowski”) «questo non è il Vietnam, ci sono delle regole» (anche se lì si parlava di bowling). Cert, si può sempre invocare il buon senso, l’emergenza del periodo, la volontà dell’Amministrazione di fare cassa. Insomma.

Questo per introdurre una breve mail di lamentela di un lettore (la missiva è firmata) riguardo a una raffica di multe in via Grataroli, zona Santa Lucia (piscine Italcementi/vecchio ospedale).

Vorrei esprimere il mio profondo disappunto per una raffica di multe in cui, mio malgrado, sono incorso ieri. Io, come molti altri automobilisti, ho parcheggiato in via Guglielmo Grataroli in un parcheggio libero a strisce bianche dedicato ai pullman gran turismo, vuoto e sgombro dato che evidentemente in questo periodo non è all'opera tale tipologia di pullman. Al mio ritorno, verso le 3 del pomeriggio ho notato che tutta la fila di auto è stata multata. Quello che mi chiedo è se sia opportuno, in questo momento storico, fare cassa dando multe ad automobilisti timorosi di non prendere i mezzi comunque contingentati che parcheggiano in quello che a prima vista sembra un normalissimo parcheggio a strisce bianche.

C’è anche un video.

Certo, il cartello è in bella vista e, purtroppo per il nostro lettore, si sa, «La legge non ammette ignoranza». Il suo disappunto, però, lo ammette eccome.

Chi lavora nel settore dei bus turistici, tra l’altro, ha recentemente messo in atto una manifestazione di grandi dimensioni a Roma: decine di pullman fermi in Piazza della Repubblica e centinaia di autisti davanti all’ingresso del Ministero dell’Economia. Chiedevano aiuti al Governo, da inserire nel Dl Ristori, perché il loro settore è stato «dimenticato». Il settore vive di turismo, scuola e non solo. Un ibrido, secondo quanto riferiscono le associazioni sindacali – più di 20 – scese in piazza a Roma, che finora è costato caro agli operatori del settore.

Seguici sui nostri canali