Il saluto

Ragno di Solto Collina, il sindaco dopo i lavori socialmente utili: «Grazie Giambattista, ci mancherai»

Dopo la condanna era passato dalle pistole agli attrezzi da giardino, curando le aiuole comunali

Ragno di Solto Collina, il sindaco dopo i lavori socialmente utili: «Grazie Giambattista, ci mancherai»
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Giambattista Zambetti, detto il “Ragno” di Solto Collina, ha riscattato il suo debito con la giustizia. A renderlo noto è stato il sindaco del paese Maurizio Esti, attraverso un post pubblicato ieri (mercoledì primo marzo) sui social, in cui ha rivendicato la sua decisione, tempo fa, di permettergli di svolgere lavori socialmente utili sul territorio comunale. Scelta che era stata criticata da alcuni, ma che ritiene abbia dimostrato la sua correttezza nel periodo di tempo in cui l’ex rapinatore, abbandonate le pistole, si era dedicato a piccoli lavori stradali ed alla cura del verde pubblico.

«Domani il signor Giambattista Zambetti (Ragno) finisce il suo debito con la giustizia – ha scritto il primo cittadino -. Tre anni fa, quando ho deciso di dargli una nuova opportunità e quindi di lavorare a Solto, vi è stata quasi una rivoluzione popolare. Ora a “bocce ferme” la scommessa è stata vinta. Se in questi anni Solto si è presentato come uno tra i paesi più ben tenuti e puliti, il gran merito è suo. Grazie Giambattista, ci mancherai».

Un personaggio da film, quello del Ragno: lo avevano condannato nel 2013 per reati che andavano dall’estorsione all’usura, dopo l’arresto al posto di blocco di Casazza, dove si era consegnato ai carabinieri in seguito alla rocambolesca fuga dal suo covo blindato di Esmate, frazione della località della Collina. Aveva infatti capito che stavano per effettuare un blitz in casa, quindi si era precipitato fuori pochi minuti prima che arrivassero le forze dell’ordine, scomparendo nella fitta boscaglia che circondava l’abitato.

Gli avevano dato 12 anni e 4 mesi in primo grado, poi ridotti a 11 anni e 11 mesi in appello, coi successivi sconti di pena per buona condotta e l’opportunità di uscire dal carcere di via Gleno per lavorare, per poi fare ritorno in cella la sera. All’inizio aveva fatto il manovale a San Paolo d’Argon, poi c’era stata la disponibilità del sindaco Esti nell’offrirgli un posto in Comune. Il fatto aveva all’inizio destato qualche dubbio, ma poi la volontà di Zambetti di ricominciare sembrava aver convinto un po’ tutti. Aveva infatti affermato, anche alla stampa, di essere deciso a cambiare vita e di aver voltato pagina. Adesso resta da capire cosa deciderà di fare: tornerà nel suo paese oppure ha altri piani? Al momento, rimane un’incognita.

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