In Lombardia consumi a picco, ma Bergamo ha saputo tenere botta (dice Il Sole 24 Ore)
Secondo lo studio del quotidiano finanziario (in edicola l'11 dicembre), inoltre, la nostra città nei mesi estivi ha registrato un discreto afflusso di turisti anche dall’estero, in particolare dalle Nazioni confinanti con l'Italia
Le vie dello shopping delle città medio-piccole hanno resistito meglio alla crisi innescata dalla pandemia rispetto ai grandi centri turistici, penalizzati sia dallo stop ai viaggi dall’estero sia tra le regioni italiane. A dirlo è il report di "Scenari Immobiliari", riportato dal Rapporto Lombardia del quotidiano Il Sole 24 Ore in edicola domani (venerdì 11 dicembre): la Lombardia è tra le regioni italiane maggiormente colpite dal punto di vista dei consumi.
Ciononostante, a Bergamo i consumi hanno dimostrato una certa capacità di tenuta e, soprattutto nei mesi estivi, la città ha registrato un discreto afflusso di turisti anche dall’estero, in particolar modo dalle Nazioni che confinano con il nostro Paese. I dati sui consumi variano da città a città, ma la tendenza emersa nel primo semestre dell’anno evidenzia un calo del 2,8 per cento dei negozi (-2.300 attività), contro una diminuzione dell’1,4 per cento avvenuta nel 2019 e dello 0,8 per cento nel 2018. Nell’ultimo quinquennio la contrazione è stata di quasi sei punti percentuali; tuttavia, tutte le città più piccole stanno soffrendo meno delle grandi città.
Il Rapporto Lombardia dedica poi il focus di apertura al riscatto del Lodigiano, la prima provincia a diventare zona rossa e l’unica su tutto il territorio lombardo in grado di chiudere il terzo trimestre in crescita. La produzione industriale mette infatti a punto un progresso del 2,2 per cento, rapportato ad un calo medio annuo di oltre cinque punti per l’intera Lombardia. Il Rapporto presenterà anche l’ultimo resoconto del Centro sull’innovazione tecnologica e digitale della Liuc Business School di Castellanza, basato sull’Innovation patent index. L’analisi è stata condotta sulla base degli indicatori di efficienza, tempo, internazionalizzazione, qualità e diversificazione dei brevetti. Sulla base di questi parametri le province con la maggiore capacità innovativa risultano essere Milano, Como e Mantova, seguite da Cremona, Varese, Brescia, Lecco, Monza e Brianza, Bergamo, Sondrio, Pavia e Lodi. Settori trainanti per l’innovazione lombarda sono quello chimico, quello medicale e quello ingegneristico.