Il fenomeno

Razzia di bici alla stazione: divelti anche i lucchetti a U

Non c’è pace per i pendolari: le probabilità che il mezzo venga rubato sono sempre più alte

Razzia di bici alla stazione: divelti anche i lucchetti a U
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È sicuramente il mezzo più comodo per andare a prendere il treno, la bici. Per questo alla stazione di Bergamo ce ne sono sempre parcheggiate tante. Però è rischioso. Tante spariscono: restano solo le catene, abbandonate a terra.

Un luogo sicuro ci sarebbe: la ciclostazione inaugurata in marzo accanto alla fontana di piazzale Marconi, davanti allo scalo ferroviario. Ma costa quaranta euro ogni quattro mesi.

La soluzione più sicura

Molti pensano che basti affidarsi al bloster, il lucchetto a U, con una sezione d'acciaio decisamente più grossa della catena, praticamente impossibile da tagliare. Così ha fatto il lettore che ci ha raccontato la sua disavventura. Perché il suo bloster - dopo tanti anni di onorato servizio - è stato divelto, alla stazione, e la bici asportata.

Ladri ben attrezzati

I ladri di biciclette non si fermano di fronte a nulla. Se il bloster è piccolo, o c’è solo la catena, usano un tronchese taglia-bulloni, esercitando molta forza: in genere si appoggia uno dei due manici per terra e poi si spinge con tutto il corpo sull'altro, racconta un ladro milanese pentito a Wired.

Altrimenti, come nel caso della foto, c'è il crick delle macchine, che spacca il bloster dilatandolo: servono non più di due minuti. Si può anche ricorrere al seghetto al carbonio, con l'archetto, ma serve di più, circa 10 minuti, quindi si fa solo se la bici è abbastanza appartata.

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