Regione aveva sbagliato: sono 740mila (e non 417mila) i bergamaschi da vaccinare
Qualcosa non tornava nei dati diffusi dal Pirellone: se su scala regionale si puntava a vaccinare circa il 65 per cento della popolazione, nella nostra provincia solo il 38 per cento. Ma era un errore (l'ennesimo) di conto
È stato soltanto un errore (l'ennesimo) di calcolo. Senza alcuna nota ufficiale, senza troppi annunci, nel tardo pomeriggio di ieri, venerdì 5 marzo, dagli uffici Welfare del Pirellone è stata fatta filtrare la notizia che la previsione di vaccinare soltanto 417mila bergamaschi nella campagna di vaccinazione massiva che dovrebbe prendere il via a fine mese era errata.
I conti non tornavano
Che qualcosa non tornasse era lampante. Numeri alla mano, la nostra provincia sarebbe stata l'unica di tutta la Regione in cui si sarebbero destinate abbastanza dosi per coprire appena il 38 per cento della popolazione, contro il 65 per cento medio del resto della Lombardia. A dirlo, le slide mostrate mercoledì 3 marzo durante l'intervento dell'assessore Letizia Moratti sul piano vaccinale.
I primi a sottolineare che qualcosa non tornasse erano stati i due consiglieri regionali bergamaschi Dario Violi (M5S) e Niccolò Carretta (Azione), con quest'ultimo che aveva chiesto chiarimenti alla Moratti prima in Commissione Sanità e poi, non avendo ottenuto risposta, con una lettera formale. Anche il sindaco Giorgio Gori aveva chiesto, sui social, che fosse fatta chiarezza. La domanda era: è stato un errore o una scelta (folle) specifica?
La correzione: vaccini per 740mila bergamaschi
Alla fine il mistero è stato risolto: trattasi di errore. Il numero di bergamaschi che Regione punta a vaccinare da qui ai prossimi mesi («entro giugno», cit.) è 740mila circa. Dato, questo sì, in linea col resto della Lombardia. E in linea anche con i numeri potenziali degli otto punti vaccinali individuati da Ats Bergamo, in grado, a pieno regime, di somministrare oltre 21.500 dosi al giorno.
Colpa dei «consulenti esterni» (?)
Come detto, da Regione nessuna dichiarazione ufficiale. Né specifica assunzione di responsabilità. L'Eco di Bergamo, però, riporta che dagli uffici Welfare qualcuno "scaricherebbe" la colpa su dei non meglio precisati «consulenti esterni», i quali avrebbero errato la divisione in fasce della popolazione bergamasca interessata dalla campagna di vaccinazione. In ogni caso, la situazione sembra essere risolta e il fatto più importante è che a Bergamo siano assicurate tutte le dosi necessarie per vincere il virus.