c'è preoccupazione

Regione vaccinerà solo il 38% dei bergamaschi: errore (da correggere) o scelta folle?

Il Pirellone ha previsto di vaccinare 417 mila persone, in realtà ne avrebbero diritto 200 mila in più. Il consigliere regionale Carretta e il sindaco Gori attaccano Regione Lombardia

Regione vaccinerà solo il 38% dei bergamaschi: errore (da correggere) o scelta folle?
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Tra i 6,6 milioni di lombardi che saranno vaccinati nella fase di massa della campagna anti-Covid 417 mila sono residenti nella Bergamasca. Peccato però che i numeri messi nero su bianco dal Pirellone taglino fuori dalle somministrazioni circa 200 mila residenti.

Tralasciando l’ennesimo errore di gestione commesso da Regione Lombardia dall’inizio dell’emergenza sanitaria, viene però spontaneo chiedersi il perché di questa discrepanza e, soprattutto, se il tiro verrà corretto garantendo effettivamente a tutta la popolazione la possibilità di accedere alle somministrazioni.

Il caso

Chi per primo ha sollevato la questione è stato il consigliere regionale di Azione Niccolò Carretta che ieri (mercoledì 3 marzo), a margine della commissione sanità, sottolineava come dai numeri divisi per Ats e per province circa la distribuzione delle vaccinazioni apparisse del tutto evidente la penalizzazione dei territori bergamaschi. Ma soprattutto, Carretta evidenziava il pressapochismo delle autorità regionali nel chiarire i criteri logistici alla base della distribuzione delle dosi.

«Non sono stati chiariti, se non in senso molto generico, quali siano i fattori che fanno spostare le dosi disponibili – ha commentato su Facebook -. Capisco che la volontà e la strategia sia coprire le zone più colpite, ma è dovere di Regione Lombardia specificare quali siano questi fattori visto e considerato che non ci sono vaccini sufficienti per coprire e spegnere il focolaio di una specifica area in pochi giorni, anche per le tempistiche fisiologiche di efficacia dei vaccini. Bergamo risulta non poco svantaggiata rispetto ad altre province che sono minori per estensione, popolazione e densità abitativa, per non parlare delle Valli, i territori più colpiti dal Covid in Europa che sono state, per l’ennesima volta, totalmente dimenticate da Regione».

Va detto che Niccolò Carretta è passato dalle parole ai fatti, avendo richiesto formalmente con una lettera inviata all’assessore al Welfare Letizia Moratti «di adeguare la previsione di vaccini per la Bergamasca, a fronte del fatto che tale cifra appare assai sottodimensionata rispetto alla popolazione della nostra Ats, così come evidenziato sia da me in commissione sia sugli organi di stampa dal dg dell’Ats di Bergamo Massimo Giupponi».

I numeri (sbagliati)

Nella speranza che Regione Lombardia adegui la distribuzione dei vaccini nella Bergamasca, intanto i numeri dicono che ad oggi in provincia verrebbe vaccinato il 38 per cento degli aventi diritto, contro una media regionale del 60 per cento della popolazione. «Se si tratta di un errore va immediatamente corretto», rincara il sindaco Giorgio Gori su Twitter.

I centri vaccinali di massa in provincia di Bergamo

Nella Bergamasca i luoghi individuati per la vaccinazione di massa sono otto, per un totale di 156 linee vaccinali attivabili. La capacità complessiva massima di vaccinazioni quotidiane è di 21.528 somministrazioni al momento del picco, per le quali sarà necessario l’impiego di 312 medici.

Nello specifico:

  • Fiera di Bergamo: 48 linee vaccinali attivabili, 6.624 somministrazioni di potenzialità massima giornaliera
  • Polo fieristico di Chiuduno: 18 linee, 2.484 somministrazioni al giorno
  • Centro territoriale della Fiera di Treviglio: 24 linee, 3.312 somministrazioni al giorno
  • Cus di Dalmine: 20 linee, 2.760 somministrazioni al giorno
  • Teatro Creberg: 18 linee, 2.484 somministrazioni al giorno
  • PalaSpirà di Spirano: 12 linee, 1.656 somministrazioni al giorno
  • Centro commerciale dei Antegnate: 8 linee, 1.104 somministrazioni al giorno
  • Centro commerciale di Mapello: 8 linee, 1.104 somministrazioni al giorno
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