Si comincia dal buongiorno

Otto regole d'oro per affrontare Il fastidioso stress da maltempo

Otto regole d'oro per affrontare Il fastidioso stress da maltempo
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Incontrastata protagonista dei mesi estivi almeno al centro Nord, la pioggia continua a scendere copiosa, già oltre i livelli di guardia. Per la natura, che non riesce a fronteggiare la piena, e per le persone. A risentirne è soprattutto l’umore, tendente al grigio andante tipico della sindrome da ‘Stress da cattivo tempo’. Alcune condizioni cliniche come la depressione, del resto, hanno radici biologiche nell’alterazione di ritmi circadiani ormonali connessi all’umidità, all’esposizione alla luce e ai raggi solari, alla pioggia, al caldo che si avvertono particolarmente nei cambi di stagione. Come l’autunno, ad esempio, i cui sbalzi di temperatura generano ansia: le pioggerelline fini o a catinelle, il buio del mattino e della sera che proiettano già verso l’inverno sono agenti meteo depressogeni, così come gli abbassamenti di pressione che, nella maggior parte dei casi, si traducono in un’incapacità di alzarsi dal letto, in una mancanza totale di voglia di fare. Insomma, apatia e tristezza sembrano regnare sovrane quando fuori piove.

 

Maltempo1

 

Gli antidoti. In realtà, non si tratta di niente di così preoccupante o di davvero patologico, anzi. Lo stress da maltempo può essere superato applicando con intelligenza alcune regole d’oro, seguendo soprattutto i ritmi biologici del proprio corpo o le propensioni energetiche, anche quando guardando fuori dalla finestra tutto inviterebbe a stare in letargo. Ecco le otto mosse vincenti:

  1. Mantenere orari regolari. Non alterare i ritmi a cui l’organismo è abituato, ovvero cercare di mangiare e andare a letto sempre alla stessa ora. Rispettare il cronoequilibrio favorisce una migliore adattabilità agli sbalzi climatici, aiutando soprattutto coloro che tendono a subire cali di umore più o meno importanti.
  2. Fare sport e non stare a letto. Evviva il moto! Anche quando tutto inviterebbe a trasformarsi in pantofolai. Quando fuori sta piovendo, l’indicazione è di darsi all’aerobica, meno costosa dell’ippica, e rompere la pigrizia. Appena svegli e ancora prima di colazione, fare ginnastica o uscire a correre e camminare: praticare attività fisica sotto la pioggia svolge un’azione efficacemente compensatoria contro il cattivo umore e aiuta la socializzazione nel corso della giornata. Superato lo scontro iniziale delle levatacce e del buio, l’organismo sentirà poi come una salutare necessità la corsetta mattutina e tutto diventerà una piacevole routine.
  3. Bere molta acqua, specie dopo l’attività fisica. Anche la corretta idratazione mitiga gli sbalzi dell’umore da cambi meteo repentini e aiuta lo stato emotivo a mantenersi più in equilibrio. L’acqua infatti non solo rinfresca e agisce sulla psiche, ma dà una sferzata di vitalità generale all’organismo e compensa la sudorazione aumentata dalla bassa pressione e dal disagio psicologico.
  4. Dare retta al proprio temperamento. È inutile forzare la propria natura: o si è più attivi al mattino o lo si è alla sera, c’è poco da fare. La strategia è quindi quella di seguire le inclinazioni biologiche: studiando dopo cena o di notte, ad esempio, se è con le stelle che si rende meglio, o alzandosi con il gallo se è il mattino ad avere l’oro in bocca perché dopo pranzo i toni cominciano a calare. Insomma, sfruttare il budget energetico quotidiano nella fascia oraria di maggiore concentrazione.
  5. Buongiorno alla luce del giorno. In ogni caso, anche se si ha uno spirito notturno, cercare di approfittare il più possibiledella luce del giorno. Vivere diurno è, da sempre, un buon antidoto per combattere gli stati depressivi. Non a caso nei Paesi nordici, in cui le ore di sole sono molto limitate e i mesi di buio durano una eternità, le percentuali di blue mood sono più elevate.
  6. Scegliere indumenti funzionali. Che non significa vestirsi a cipolla, come si potrebbe pensare, mabensì indossare abiti comodi. Sono infatti quelli che riescono ad adattarsi meglio ai cambiamenti fisiologici e a rispondere alla necessità di sudorazione, ventilazione, vasocostrizione in relazione alle esigenze climatiche ambientali o di passaggio da un luogo più umido ad uno più caldo.
  7. Essere misurati a tavola. Sì a pasti leggeri e frequenti, no alla colossale abbuffata o a pasti strong. Questi pesano non soltanto sulla bilancia ma anche sulla psiche, rendendo ancora più difficoltoso superare le avversità climatiche e umorali dello stress da maltempo.
  8. No ai picchi di glucosio. È una conseguenza della regola precedente: meglio alzarsi da tavola con ancora un po’ di languorino che aiuta a sentirsi più reattivi e carichi di energia. Un consiglio valido per tutti, non soltanto per i meteoropatici che hanno una più spiccata irrequietezza di fondo verso il maltempo.
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