Renato Lamera e la causa vinta contro la Bcc: pignorati quasi 60mila euro alla filiale di Calcio
Al centro della vicenda i mutui con tassi d'interesse oltre la soglia di legge. La somma da restituire è di poco inferiore agli 1,5 milioni di euro
Il cartello, fuori dalla filiale di Calcio, diceva che era chiusa per problemi tecnici. Poi, a un certo punto, sono arrivati anche i carabinieri, e in molti hanno pensato che fosse successo un fatto grave. In realtà, era in atto un pignoramento alla Bcc Serio e Oglio, che deve risarcire a Renato Lamera 1.426.365,45 euro.
Mutui non conformi alla legge
Questa la somma che, come riportato oggi (giovedì 5 ottobre) dal Corriere Bergamo, secondo il giudice avrebbe ricevuto l'istituto di credito con gli interessi di due mutui stipulati col campione di tiro a volo. I quali, però, si rifacevano a tassi d'interesse ritenuti oltre la soglia di legge. Quando l'ha scoperto, Lamera ha fatto causa e ha anche vinto. La banca, però, invece di restituirgli direttamente la somma intendeva decurtarla dal capitale residuo che gli resta da versare. Lui, però, non c'è stato e attraverso il suo legale, che ha definito questa dinamica illegale, ha depositato in Procura una denuncia per usura e tentata estorsione, richiedendo anche il sequestro della somma stabilita dalla sentenza.
Il pignoramento in filiale
Inoltre, nella mattinata di ieri (mercoledì 4 ottobre), alle 10 sono appunto arrivati il suo avvocato e l'ufficiale giudiziario davanti alla filiale. Poco dopo le 11, quando è arrivato il momento di ricevere i soldi dalla banca, i clienti ancora all'interno sono stati invitati a uscire e degli impiegati hanno appeso il messaggio di chiusura temporanea all'ingresso e allo sportello del bancomat. A chiamare i militari è stato l'istituto, per verificare che l'azione fosse autorizzata. Non avendo riscontrato anomalie, dopo circa tre quarti d'ora le forze dell'ordine se ne sono andate.
Si è quindi contato il denaro presente, tra quello nel caveau, in cassa e nello sportello bancomat: in tutto, c'erano 59.500 euro. Il corrispettivo, sotto forma di assegno, è stato infine consegnato all'ufficiale giudiziario. Non è da escludere, però, che per raggiungere la cifra stabilita dalla sentenza possano avvenire altri pignoramenti nelle altre filiali.